Indagine su concorsi a Perugia, si scava nei file sequestrati

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Università per Stranieri - Sebastiani

Altro terremoto alla Stranieri di Perugia dopo il caso Suarez

   

Documenti informatici dei docenti indagati e documentazione relativa ai concorsi dell’Università per Stranieri di Perugia per i quali si sospettano irregolarità sono stati acquisti dal nucleo di polizia economico-finanziaria della guardia di finanza di Perugia impegnata nella nuova indagine che sta interessando l’Ateneo dopo il caso dell’esame Suarez.

Materiale ora tutto al vaglio degli inquirenti. Gli accertamenti si concentrano sul contenuto dei file nelle mani delle fiamme gialle. L’ipotesi al centro dell’indagine è che ci possa essere stato un giro di scambio di favori tra i professori, alcuni dei quali di università diverse da quella per Stranieri di Perugia. Accordi – ritengono gli inquirenti – per favorire alcuni candidati nei concorsi (banditi negli anni scorsi e comunque riferiti alla passata gestione dell’Ateneo) per l’assunzione di ricercatori e professori universitari attraverso anche commissari “compiacenti” che a loro volta avrebbero ricevuto vantaggi legati all’inserimento nel mondo universitario di persone da loro indicate. Indagati – 23 tra docenti e vincitori della prove – che ora vengono sentiti dai magistrati della Procura guidata da Raffaele Cantone. Corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, induzione indebita a dare o promettere utilità, abuso d’ufficio, rivelazione ed utilizzazione di segreti d’ufficio e turbata libertà degli incanti i reati ipotizzati a vario titolo.

Questa la nota dell’Ateneo perugino.

“In merito alle notizie apparse sulla stampa ieri e oggi aventi nel titolo “nuova indagine” all’Università per Stranieri, il rettore Valerio De Cesaris precisa che non si tratta di una indagine nuova ma relativa a vicende degli anni passati. Il rettore chiede agli operatori della comunicazione di compiere la doverosa distinzione tra l’Università per Stranieri di Perugia, Istituzione prestigiosa e preziosa per il territorio, da tutelare, e le singole persone coinvolte nelle indagini, le quali avranno modo nelle sedi opportune di chiarire la propria posizione”.