Il tribunale vaglia il ricorso su procedura per suicidio assistito

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Giudici Perugia si riservano su richiesta malata di sclerosi

   

Il tribunale civile di Perugia si è riservato oggi di decidere sul ricorso d’urgenza presentato da Laura Santi, quarantottenne affetta da una forma progressiva e avanzata di sclerosi multipla, che chiede al giudice di ordinare all’Usl Umbria 1 di completare la procedura prevista per accedere all’ aiuto al suicidio assistito.

Lo ha fatto al termine di un’udienza nella quale l’atto è stato illustrato dall’avvocato Filomena Gallo segretaria dell’associazione Luca Coscioni secondo la quale “manca la modalità su come procedere”.

Della quale è attivista la stessa Santi, presente in aula.
Il rigetto del ricorso è stato invece chiesto dall’Usl Umbria 1 rappresentata dall’avvocato Pietro Laffranco. Secondo il quale l’azienda sanitaria ha completato tutti i suoi adempimenti.
“L’Usl – ha spiegato al termine l’avvocato Laffranco – riconosce sussistenti tre dei quattro requisiti, la patologia irreversibile, le sofferenze terribili e la capacità d’intendere della ricorrente ma non il requisito del trattamento di sostegno vitale, il cuore di questi procedimenti. Le condizioni non sono quelle previste dalla Consulta e non abbiamo il parere del comitato etico. Il pool dei medici della Usl ha agito correttamente dal punto di vista del diritto ma comunque questa è una vicenda così delicata che bisogna entrarci in punta di piedi”.
“E’ stata fatta solo la verifica sulle condizioni di salute di Laura Santi – ha sostenuto invece l’avvocato Gallo – ma la Corte costituzionale prevede che il servizio sanitario regionale verifichi anche le modalità del procedere. Dalla relazione del gruppo multidisciplinare emerge che è stata fatta una fotografia perfetta delle condizioni di Laura Santi, della sua dipendenza continua dall’assistenza, della sua piena capacità di autodeterminarsi e della patologia irreversibile. Vuole quindi avere la certezza che quando arriverà il momento potrà decidere di dire basta autosomministrandosi un farmaco. E sulle modalità nella relazione non c’è scritto nulla”.
Oltre al ricorso civile Santi ha anche denunciato l’Usl per omissione d’atti d’ufficio, ora al vaglio della procura di Perugia, e inviato una diffida al governo.