“Il Giardino Giapponese”, al Teatro Cucinelli di Solomeo

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“Il Giardino Giapponese”, al Teatro Cucinelli di Solomeo. L’appuntamento è per domenica 18 marzo alle ore 17, in scena la Compagnia TPO.

   

Dopo il successo dello scorso anno con Il giardino dipinto, domenica 18 marzo, alle 17, torna al Teatro Cucinelli di Solomeo la Compagnia TPO con un’altra fantastica produzione, IL GIARDINO GIAPPONESE. A grande richiesta, visto che la recita delle 17 è esaurita, è stata aggiunta una recita straordinaria alle ore 18. Shiro un ragazzo coraggioso, è il primo giapponese a partire dal suo piccolo villaggio di montagna per arrivare fino al mare, l’oceano… Oltre non può andare. La storia, dopo un breve racconto si trasforma in una danza, in un viaggio alla scoperta di un paesaggio che cambia al progredire del passo del bambino.

Al suo ritorno, il ragazzo non ha parole, racconta del suo viaggio meraviglioso creando un giardino. Nello spettacolo il giardino è ricostruito attraverso immagini proiettate a terra su di un grande tappeto da danza, un tappeto “magico”, sensibile al tatto. Grazie alla presenza di sensori a pressione nascosti, le immagini e i suoni si animano e i bambini sono invitati a entrare in scena ed esplorare i diversi ambienti naturali. I ragazzi individualmente o a piccoli gruppi, giocano nel giardino e si immergono nelle sensazioni visive e sonore vissute da Shiro nel suo viaggio.

Teatro visivo, emozionante, immersivo: nello spettacolo il protagonista è lo spazio scenico, le immagini, i suoni, i colori. Grazie all’uso di tecnologie interattive la scena si trasforma in un ambiente “sensibile” dove sperimentare il confine sottile tra arte e gioco, dove i bambini possono esplorare lo spazio e scoprire così che questo risponde in un “certo modo” alle loro azioni; si crea quindi una relazione attiva tra loro e la scena, una forma di dialogo con spazio, forme e suoni, che diventa esperienza artistica. Negli spettacoli del TPO il ruolo dei performer assume una valenza particolare: grazie agli effetti interattivi i danzatori “dipingono” e “suonano” in scena usando il corpo o il movimento ma soprattutto invitano i bambini ad esplorare lo spazio con un approccio teatrale che privilegia l’uso del corpo e dello sguardo.