La nota del candidato sindaco Ferdinandi
“Ringrazio la UIL per il flash mob organizzato oggi. Il tema della sicurezza sul lavoro ha bisogno anche di iniziative shock come queste per richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni su questa vergogna collettiva. Nel 2024 non si può ancora morire lavorando”.
È quanto dichiara in una nota Vittoria Ferdinandi candidata sindaca di Perugia.
“Le centodieci bare distese nel cuore di Perugia, di fronte la Fontana Maggiore, ci danno la misura dell’enorme sacrificio di vite umane che anche l’Umbria ha pagato in cinque anni. Serve onorare – aggiunge – quanti non ha più fatto ritorno alle proprie case e ai propri cari, e non rassegnarsi all’idea assurda che si tratti di morti inevitabili. Occorre dunque che la politica e il Governo in primis mettano in campo tutti i provvedimenti necessari a rafforzare la prevenzione, a investire in sicurezza, a sanzionare giustamente i trasgressori. Ognuno però dove fare la propria parte. Se saremo chiamati al governo della città – sottolinea – intendiamo costituire fin da subito un organismo di controllo, costituito da polizia municipale, funzionari e rappresentanti delle organizzazioni datoriali e sindacali. Metteremo in campo un’azione di controllo a monte e a valle. Promuoveremo il reddito minimo di 9 euro per gli appalti di lavori e di servizi comunali, perché tutelando la dignità del lavoro si difende anche la sicurezza. Diremo basta al principio di subappalti a cascata, una zona grigia in cui i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici spariscono, in cui non è dato sapere neppure chi è il proprio datore di lavoro. Perugia – conclude – risulta la 94 esima, su 107 province, per numero di morti sul lavoro. La città di Perugia non può più tollerare questo triste primato. E’ il tempo di passare dalle esternazioni di principio ai fatti concreti”.