Epidemiologi: “In Umbria Rt a 0,74”

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Epidemiologi: “In Umbria Rt a 0,74”. Nonostante le varianti, continua la discesa della curva dei contagi

   

Continua in Umbria la “lenta discesa” della curva dei contagi Covid nonostante le varianti (inglese e brasiliana), che al momento sono ormai arrivate, come risulta dai sequenziamenti fatti sul territorio regionale, al 96%: è quanto risulta dall’aggiornamento settimanale sull’andamento dell’emergenza sanitaria. Dai nuovi dati forniti dal Nucleo epidemiologico regionale l’Rt, calcolato con media mobile degli ultimi sette giorni, è di 0,74 (0,88 quello nazionale).

“La curva – ha sottolineato l’assessore regionale alla Salute Luca Coletto – si sta assestando e sta scendendo, con dati buoni anche dell’Rt e numeri confortanti che ci dicono che il Covid si sta spegnendo anche se serve massima attenzione per la presenza delle varianti”.

Con una incidenza di 80,67 casi Covid ogni 100 mila abitanti l’Umbria dopo il Molise è la regione “messa meglio” per questo dato. A sottolinearlo Marco Cristofori, del Nucleo epidemiologico regionale, durante il consueto aggiornamento sull’andamento dell’epidemia. Divisi per province, i casi sono 86,90 per quella di Perugia e 62,65 a Terni. Rimangono dei focolai, hanno sottolineato gli epidemiologi, solo a Gubbio e Umbertide, con incidenza ancora sopra i 200 casi per 100 mila abitanti.

“Andremo – prosegue Coletto – ad indagare per capire quello che sta succedendo, non molliamo il monitoraggio Stiamo monitorando attentamente perché abbiamo capito che con il Covid non si può scherzare”.

Di situazione in via di miglioramento, con una curva in diminuzione ha parlato anche l’epidemiologa Carla Bietta.

“Abbiamo comunque ancora 3.137 attualmente positivi – ha tuttavia sottolineato – e questo significa che c’è ancora circolazione del virus in un territorio come il nostro che ha il primato della variante brasiliana”.

In tutte le fasce di età, sottolineano sempre dal Nucleo epidemiologico, c’è poi un andamento “coerente e in discesa” per i contagi.

“Per gli over 80 specialmente, da marzo – è stato detto – la curva è sempre sotto quella che è la media, a sottolineare quindi un inizio d’impatto della vaccinazione ormai quasi completata per questa fascia di età”.

Continuano a scendere anche i ricoveri ordinari e quelli in terapia intensiva, mentre per i decessi, l’indicatore “più tardivo a muoversi” come ha ricordato Bietta, l’andamento della curva evidenzia una fase stazionaria.