Città di Castello: arriva la mostra “arte come cura”, per raccontare il tumore al seno

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Proposta nelle sale dell’istituto Bufalini a Città Castello

E’ una mostra di arte contemporanea sulla malattia e sul tumore al seno “Arte come cura” proposta a Città di Castello nelle suggestive sale del Centro di istruzione e formazione professionale “Bufalini” fino a domenica 3 aprile.

E’ proposta da Barbara Amadori, 39 anni, artista e insegnante di sostegno all’istituto comprensivo “Storelli” di Gualdo Tadino, che propone opere sue e di altre 15 artiste: Catia Ceccacci, Chiara De Megni, Martina Donnini, Giulia Filippi, Wilma Lok, Ilaria Margutti, Donatella Marinucci, Lidia Nizzo, Barbara Novelli, Elisa Pietrelli, Viginia Ryan, Isabella Sannipoli, Meri Tancredi, Maddalena Vantaggi e Rita Vitali Rosati.

“Non è stato semplice realizzare una mostra di arte contemporanea che tratta il tema della malattia, il tumore al seno” ha spiegato Barbara Amadori attraverso una nota del Comune di Città di Castello. “La chiave è stata l’Aacc – aggiunge -, Associazione Alto Tevere contro il cancro, una realtà di Città di Castello impegnata da oltre trenta anni in prima linea, grazie al suo presidente, Italo Cesarotti e ai soci e consiglieri, proprio nella prevenzione e sensibilizzazione nei confronti di questa patologia”.

“Fondamentale per la realizzazione del progetto – conclude Barbara Amadori – l’incontro e l’empatia che si è da subito instaurata fra paziente medico, in corsia, negli ambulatori, nelle attese che hanno preceduto e nei momenti successivi agli interventi chirurgici”. “Quando ho incontrato Barbara Amadori le ho proposto di usare le sue capacità artistiche per raccontare la sua esperienza – ha spiegato il dottor Luciano Carli, medico di chirurgia senologica e chirurgia plastica e ricostruttiva presso la Asl 1. Lo scopo di questa iniziativa è proprio questo: comunicare attraverso l’arte l’essenza di una esperienza, e creare un segno tangibile e permanente che lasci nel tempo aperto e percorribile il ponte fra l’artista e l’osservatore”.