Caro bollette: la protesta dei Comuni umbri

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Assisi, Città della Pieve e Marsciano aderiscono alla protesta indetta da Anci

   

I Comuni dell’Umbria aderiscono alla protesta simbolica indetta da Anci (Associazione dei Comuni italiani) per protestare contro il caro bollette che riguarda non solo famiglie e aziende, ma anche le amministrazioni. Anci stima, in una nota firmata dal presidente Decaro, per i prossimi mesi un aggravio di almeno 550 milioni di euro, su una spesa complessiva annua per l’energia elettrica che oscilla tra 1,6 e 1,8 miliardi di euro.

Ad Assisi, il Sindaco Proietti ha deciso di spegnere le luci della Rocca Maggiore.

“Con i rincari in vista il rischio è quello di dover scegliere tra salvaguardare gli equilibri di bilancio ed erogare servizi ai cittadini – ha spiegato il sindaco Stefania Proietti –, in pratica gli effetti della crisi economica si ripercuotono sui bilanci degli enti locali. Per questo motivo domani, giovedì 10 febbraio, dalle ore 20, insieme a tanti altri Comuni del Paese spegneremo simbolicamente l’illuminazione della Rocca Maggiore, il monumento più rappresentativo della municipalità. Il caro bollette, l’aumento indiscriminato dei prezzi dell’energia sta investendo tante aziende minando i posti di lavoro, tantissime famiglie in particolare quelle più fragili, e anche i bilanci comunali che vedranno almeno raddoppiare i costi dell’energia per il riscaldamento di uffici e scuole e dell’elettricità che ad Assisi occorre per tenere accesi migliaia di punti luce pubblici. Insieme ai sindaci d’Italia continueremo a chiedere al governo gli adeguati ristori per poter amministrare un anno che continua ad essere complesso anche per la perdurante pandemia”.

Iniziativa anche da parte del Sindaco di Città della Pieve Fausto Risini che ha deciso di togliere l’illuminazione di Piazza Plebiscito e Piazza Matteotti.

“Manifestare contro i rincari delle bollette a cui stiamo assistendo e richiedere un intervento urgente del Governo è un atto necessario al fine di scongiurare la messa in ginocchio del nostro Paese, delle famiglie, delle imprese e anche degli Enti pubblici. Il Comune di Città della Pieve – riferisce Risini – ha ricevuto pochi giorni fa la prima bolletta dell’energia elettrica ed è aumentata più del doppio rispetto alla precedente. Allo stato attuale il rischio è quello di compromettere in modo importante il bilancio comunale e di conseguenza l’erogazione dei servizi ai cittadini. Si prospetta uno scenario allarmante in grado di pregiudicare la ripresa economica post-Covid. Anche dal punto di vista sociale rischiamo di non essere in grado di affrontare questa emergenza e di non avere gli strumenti per aiutare le famiglie che si troveranno in difficoltà e che si rivolgeranno ai nostri Uffici per chiedere aiuto. Chiediamo dunque l’istituzione di un fondo destinato a fronteggiare questi improvvisi, imprevedibili ed insostenibili costi, con la consapevolezza dell’emergenzialità della situazione”.

A Marsciano, invece,  tra le ore 20.00 e le 20.30 si spegneranno le luci pubbliche di largo Garibaldi nel centro storico nonché quelle che illuminano la Residenza municipale e palazzo Pietromarchi, che su tale largo si affacciano.

“L’aumento del costo dell’energia – sottolinea il sindaco Francesca Mele – avrà un impatto importante sulla spesa che il Comune sostiene per l’illuminazione pubblica e per il riscaldamento. Un aggravio di costi che gli uffici stimano in circa 170mila euro, cifra che, qualora non compensata con un ristoro da parte dello Stato, rischia di avere un impatto sull’erogazione di alcuni servizi alla comunità dovendo andare a reperire tali somme in un bilancio, appunto quello dell’Ente, che non consente adeguati margini di intervento se vogliamo rispettarne gli equilibri”.