Nota di Tommaso Bori (Pd) “sull’accordo Bandecchi – Tesei”
“In un momento cruciale per il nostro territorio, assistiamo all’ennesimo teatrino di una destra già impresentabile, che riesce a diventare ancora più impresentabile implorando addirittura il soccorso del sindaco di Terni, Stefano Bandecchi”. Così il consigliere regionale e segretario regionale Pd Tommaso Bori in merito “all’accordo Bandecchi – Tesei”.
“L’accordo tra Alleanza Popolare e le forze di destra in Umbria – spiega Bori – segna un punto di non ritorno, dimostrando la disperazione di chi, pur di rimanere aggrappato al potere, è disposta ad abbracciare personaggi impresentabili. Soggetti chi hanno fatto della violenza verbale e fisica, degli insulti e delle querele il proprio marchio di fabbrica. Si sono spinti a fare accordi con quella politica muscolare che non ha esitato perfino a mettere fisicamente al muro anche alcuni esponenti del loro stesso schieramento. Dalle aggressioni e i pugni si è passati agli abbracci e alle strette di mano come se nulla fosse successo dentro e fuori il consiglio comunale di Terni”.
“Bandecchi, il ‘campione di sputi’, non rappresenta i valori di rispetto e civiltà che la nostra comunità merita. La sua adesione alla candidatura Tesei – continua Bori – non è altro che un tentativo di mascherare le debolezze politiche di un fronte che, anziché lavorare per il bene dell’Umbria, sembra concentrarsi esclusivamente sulla propria sopravvivenza. Il Partito Democratico e tutto il Patto Avanti, al contrario, continuerà a battersi per un’Umbria inclusiva, che valorizzi le persone e le idee, che si allontani dalle pratiche avventate e divisive di chi punta solo a raccogliere consensi attraverso la polemica. È tempo di unire le forze per costruire un futuro migliore per tutti gli umbri, lontano da logiche di rancore, conflitto e aggressione politica. Invitiamo i cittadini a riflettere su chi vogliono veramente al loro fianco in questo importante momento storico. L’Umbria ha bisogno di serietà, competenza e rispetto, non di chiacchiere inconcludenti e provocazioni costanti”.