RSA Seppilli: “Subito soluzioni alternative”

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RSA Seppilli: “Subito soluzioni alternative”. Le proposte del capogruppo regionale del PD, Tommaso Bori

“Servono soluzioni alternative per evitare che una parte del centro servizi Grocco, e nello specifico, la ‘Rsa Casa dell’amicizia Seppilli’ di Perugia, venga destinata a struttura Covid, continuando però a convivere con altri servizi come la neuropsichiatria e riabilitazione dell’età evolutiva o che, peggio, vengano tutti sospesi”.

   

Così il capogruppo del Partito democratico, Tommaso Bori, che sul tema annuncia una interrogazione alla Giunta regionale per sapere

“quali misure alternative e quali soluzioni siano state adottate per evitare che lo stesso personale sanitario sia chiamato a lavorare in strutture Covid e non Covid. Il tutto valutando anche la posizione del Comune di Perugia. Proprio a Palazzo dei Priori infatti è in discussione un ordine del giorno di Partito democratico, Idee Persone Perugia e Rete civica Giubilei. Centinaia di cittadini si stanno mobilitando sul tema, anche attraverso la sottoscrizione di un appello. Desta particolare preoccupazione e perplessità la decisione della Regione Umbria in quanto le famiglie che usufruiscono dei servizi offerti nello stabile subiscono già fortissime limitazioni derivanti dall’emergenza sanitaria con visite e riabilitazioni rimandate o annullate, incontri diradati, lunghe attese. Occorre invece garantire il servizio e la sicurezza di questi bambini fragili, dei loro genitori, dei loro nonni e di tutto il personale sanitario che di loro quotidianamente si occupa. Andavano ascoltate le istanze del personale sanitario, dopo la prima ondata, e invece non è stato fatto nulla sul piano del rafforzamento degli operatori sanitari ormai verso il burnout”. “Una situazione difficile – rimarca Tommaso Bori – testimoniata dai numeri (quasi 300 operatori sanitari positivi in Umbria) e con focolai in diverse Rsa. La forza dell’attuale ondata di Covid richiede capacità amministrativa nell’attuare scelte emergenziali tempestive ed efficaci, nel pieno rispetto delle condizioni lavorative e di salute di tutti gli umbri. Questo – conclude – è quello che chiediamo alla Giunta, con la massima assunzione di responsabilità, da parte di tutti”.