Al Teatro Romano di Gubbio c’è Luca Violini con “Odisseo”

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Al Teatro Romano di Gubbio c'è Luca Violini con

Al Teatro Romano di Gubbio c’è Luca Violini con “Odisseo”. Appuntamento per martedì 7 agosto alle ore 21.15, spettacolo intenso e coinvolgente.

   

Torna a grande richiesta, al Teatro Romano di Gubbio, martedì 7 agosto, alle 21,15, Luca Violini con un intenso e coinvolgente spettacolo, ODISSEO: tu fra i mortali il più sventurato.

Violini porta in scena la storia di Ulisse, figura centrale nella cultura occidentale ed evoca il tema del “Nostos“, vale a dire del viaggio di ritorno verso casa come forma emblematica per ogni ricerca possibile e per ogni avventura dello spirito. Tramite un doppio registro che alterna il testo omerico con un monologo interiore di Ulisse – le storie vissute in prima persona, i suoi pensieri e le sue emozioni – lo spettacolo racconta il ritorno a Itaca dal punto di vista del suo protagonista, e mette in luce il suo lato più umano e profondo. Ulisse è l’eroe della guerra di Troia. Colui che ha escogitato lo stratagemma del cavallo che ha portato gli Achei alla vittoria. Colui che ha sentito il canto delle Sirene senza impazzire e che ha vinto con l’astuzia il ciclope Polifemo.

Ma, a conti fatti, Ulisse è un uomo. Forse spinto dalla curiosità e dall’inguaribile brama di avventure, ma comunque un uomo che desidera solo tornare a casa. Per quasi vent’anni Ulisse sogna la sua Itaca e la sua Penelope per poi ritrovarsi di fronte innumerevoli peripezie che non gli consentono di tornare. Itaca diventa dunque non solo il luogo in cui ha lasciato gli affetti e gli amori, amplificati dal ricordo e della nostalgia. Ma un vero e proprio stato mentale e spirituale, una meta agognata in cui sembra impossibile fare realmente ritorno.

Invece, alla fine, Ulisse torna. Però si accorge che sono passati vent’anni e che Itaca non è più la stessa.

Ne viene fuori il ritratto di un Ulisse pieno di dubbi e di incertezze. Costretto a tornare nel suo regno nelle vesti non di eroe ma di mendicante. Costretto, in un primo momento, a non essere riconosciuto dai suoi cari: dal suo porcaro Eumeo, dal figlio Telemaco. E perfino da Penelope. Un eroe di cui i poeti cantano le lodi appare provato tanto dal viaggio quanto da un ritorno più complicato del previsto. E allora Ulisse apre il suo cuore al pubblico, sperando di essere capito.