Adam: il primo marchio Disability Friendly

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Adam: il primo marchio Disability Friendly. In Umbria parte la scommessa Adam, il marchio per informare i disabili sull’accessibilità dei luoghi pubblici

   

Un marchio per garantire alle persone disabili una corretta informazione sulla effettiva accessibilità e fruibilità dei luoghi pubblici, dei beni culturali, delle strutture ricettive e di accoglienza.

Questo è Adam: non solo quindi il rispetto della normativa sulle barriere architettoniche, ma soprattutto la certificazione della reale sussistenza di standard qualitativi dei servizi di accoglienza e di fruizione.

ARIS, ente di formazione di Legacoop Umbria, e l’Associazione no profit ADAM Accessibility di Perugia hanno sottoscritto un accordo di collaborazione con il quale, si propongono di promuovere questa nuova visione dell’accessibilità agli ambienti fisici per le persone con disabilità arricchendola del valore della fruibilità e dell’inclusione.

Tali attività sono rivolte alla formazione di operatori di imprese, enti e strutture sia pubbliche che private che intendono adottare modelli organizzativi, con i relativi standard gestionali, validati da ADAM Accessibility.

“C’è bisogno di formare figure professionali – sottolinea Enrico Libera di Aris – perché gli standard del progetto Adam non sono conosciuti. Sono standard pensati per dare corretta informazione alle persone con disabilità”.

Una concezione, quella della “accessibilità fruibile” particolarmente innovativa che, partendo dal prerequisito del rispetto delle leggi, tiene conto dei diritti fondamentali alla corretta informazione sulla qualità dell’accoglienza, con l’obiettivo di assicurare una scelta consapevole a chi ha esigenze speciali.

“Se io dovessi chiamare una struttura – dice Paolo Maria Vissani Presidente dell’associazione Adam Accessibility – e la stessa mi dovesse rispondere di rispettare la normativa per disabili, ma al momento dell’arrivo all’ingresso trovassi 2 gradini dovrò per forza essere aiutato. Il gestore mi ha dato un’informazione sbagliata solo per non perdere il cliente, non lasciando a me la scelta.”

“Con Adam questo non sarebbe possibile, la struttura mi dovrà informare correttamente così da poter far scegliere il disabile se essere aiutato o optare per un altro luogo.”

L’obiettivo qualificante dei modelli validati è quello di limitare al massimo la necessità di essere costretti a chiedere .

L’attuazione dello standard Adam permette alle organizzazioni che lo attuano di dimostrare di essere in grado di accogliere persone con esigenze speciali avendo come riferimento l’obiettivo di mantenere l’attenzione sulla piena fruibilità dei servizi e dei contenuti.

Applicare tale standard permetterà quindi ad enti pubblici e soggetti economici di farsi conoscere e riconoscere dalle Persone con disabilità.

Lo Standard, lo Schema e la Formazione collegata sono tra loro connessi, tutelati e riconoscibili attraverso il marchio Adam registrato e brevettato con brevetto del Ministero delle Attività Produttive.