Perugia, l’opposizione insorge: “Basta silenzi su Eurochocolate”

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I consiglieri di minoranza denunciano il silenzio della sindaca e sostengono l’eccellenza perugina

   

Eurochocolate: la polemica continua. Questa  volta a parlare sono tutti i consiglieri comunali di opposizione, Nilo Arcudi, Paolo Befani, Chiara Calzoni, Elena Fruganti, Edoardo Gentili, Riccardo Mencaglia, Clara Pastorelli, Augusto Peltristo, Margherita Scoccia, Gianluca Tuteri, Leonardo Varasano, Nicola Volpi che affermano:

Sono trascorsi tre giorni dagli episodi che hanno visto sotto attacco Eurochocolate e la Città del Cioccolato durante una protesta nel cuore di Perugia. Tre giorni senza una parola chiara, un segnale, una mano tesa da parte del sindaco e della giunta verso una manifestazione che, da oltre trent’anni, porta lavoro, turismo e notorietà alla nostra città. Tutto tace. Un silenzio assordante che ieri, in Consiglio Comunale, è diventato quasi imbarazzante.

Durante la seduta, l’opposizione unita ha presentato un Ordine del Giorno urgente per chiedere al sindaco e alla giunta una posizione chiara e immediata: solidarietà agli organizzatori di Eurochocolate e una presa di distanza dai messaggi ostili e volgari che abbiamo sentito nei giorni scorsi nella manifestazione che ha unito la contrarietà a Eurochocolate con il sostegno alla Palestina. Abbiamo chiesto un atto di buonsenso, semplice, responsabile. La maggioranza lo ha respinto.

A rendere ancora più evidente la spaccatura sul tema, la presenza in Aula di Eugenio Guarducci, fondatore di Eurochocolate, esempio della Perugia che lavora, investe e crea opportunità. Presente lui. Assente la sindaca.

Noi diciamo chiaramente: “Vicini a chi investe sulla città, non a chi la divide”, mentre la maggioranza si chiude in un imbarazzante silenzio. Di fronte a un attacco ideologico verso un’eccellenza perugina, non prendere posizione è già una posizione.

L’opposizione continuerà a fare ciò che altri non vogliono fare: proteggere l’immagine di Perugia, sostenere chi la rende attrattiva e prendere parola quando il silenzio diventa connivenza