On air dal 24 al 27 settembre 2025
Le scalette di Sant’Ercolano diventano luogo aggregazione e dibattito.
Ieri (24 settembre) il primo episodio di Radio Edicola dedicato al fare cultura a Perugia.
Comunità, relazioni e future progettualità i temi principali.
Ospiti: Indigo Art Gallery & Cafè, MA 間 Project, PostModernissimo e Spazio Modu.
PERUGIA – Seggioline e sgabelli lungo le scalette di Sant’Ercolano, persone sedute a terra per ascoltare e prendere parte al primo episodio di “Radio Edicola – la radio autogestita di quartiere con uno sguardo al mondo”.
Mercoledì 24 settembre la città ha risposto alla chiamata di Edicola 518 che esortava tutti a tornare protagonisti nella scrittura del futuro di Perugia.
Il primo episodio ha visto partecipi alcune delle realtà più vivaci del territorio: Chiara Guidoni e Alessia Antonelli di Indigo Art Gallery & Cafè, Anja Capocci di MA Project, Andrea Frenguelli e Giacomo Caldarelli per il cinema PostModernissimo e Olivia Marie Lamberini di Spazio Modu.
Il tutto con la conduzione di Luca Mikolajczak, supportato da Antonio Brizioli, fondatore di Edicola 518 e Francesca Gotti, artista e ricercatrice che per Edicola sta conducendo un’indagine a Perugia volta all’attivazione di percorsi di cittadinanza attiva.
Il dibattito pubblico si è incentrato sulle sfide, i risultati e le difficoltà del fare cultura a Perugia, a partire dagli spunti raccolti tramite i manifesti e le lavagnette bianche della mostra “Il futuro della città è una pagina bianca” su cui i cittadini hanno rilasciato suggerimenti, sogni e necessità. Facendo il punto sullo status quo della cultura indipendente perugina – lasciando ad altri spazi le riflessioni sulla cultura istituzionale – emerge tanto dalle lavagnette quanto dalle realtà coinvolte l’esigenza di fare rete, guardando a questa radio come al primo step compiuto in tal senso.
“Fare rete per chi lavora nel settore culturale è tipo un mantra/maledizione che viene ripetuto quotidianamente – dice Antonio Brizioli – Ci sono due piani diversi però, quello della collaborazione e dell’amicizia che lega tutte le nostre realtà, e il fare rete vero e proprio, che vuol dire creare un soggetto unico e forte, che raggruppa, se non tutte, molte delle realtà cittadine e che diventerebbe un attore politico parlante e in grado di avere un rapporto non antagonistico ma agonistico con le istituzioni“.
L’incontro si è focalizzato anche sul rapporto con il fruitore, segnalando in alcune occasioni una partecipazione inaspettata, come nel caso di MA Project, mentre in altri uno scarso impegno nel prendere parte a iniziative più complesse e soprattutto nel riconoscere che ognuno di noi ha un peso nella definizione del panorama culturale cittadino e che questo non è demandato ai soli operatori. Come fare a stimolare la partecipazione? Questo uno dei nodi centrali del dibattito che ha portato a proposte innovative, testimoniando il positivo sguardo al futuro delle realtà ospiti. Da Spazio Modu arriva l’idea di trasformare i cittadini da semplici fruitori a produttori effettivi di un’opera (video, musica, libro) attraverso l’organizzazione di corsi; i ragazzi del PostModernissimo raccontano il loro sogno nel cassetto, la possibilità di regalare il cinema alla cittadinanza; di scendere in piazza parla invece Indigo, per favorire un incontro anche accidentale ma ampliare le possibilità di scambio.
Dice Chiara Guidoni: “Sono bellissimi questi cartelli con scritto ‘potete passare’ (indicando i due manifesti esposti lungo le scalette) sembrano dire ATTRAVERSATECI!“. Nell’ottica di un coinvolgimento sempre più attivo Francesca Gotti, dalla regia, suggerisce di non utilizzare più il termine “fare rete” ma sostituirlo con “fare comunità” invitando gli spazi culturali a instaurare un dialogo circolare con gli abitanti.
Positività ma anche impegno e coraggio, queste le parole chiave del futuro culturale di Perugia, alla volta di un processo cooperativo attivo alla base della definizione di ciascuna realtà che, alla luce dell’incontro, diventa una grande forma di libertà.
Appuntamento ora stasera (giovedì 25 settembre) alle 17:00 con il prossimo episodio dedicato all’associazionismo dal titolo “La città attiva: associazionismo e partecipazione”. Interverranno Giuseppe Matozza – Fiorivano le Viole, Matteo Fiorucci – Metanoia, Primo Tenca – Società Operaia di Mutuo Soccorso di Perugia, Vivi il Borgo, Andrea Bistarelli – Trascendanza e Danilo Fiorucci – Trebisonda.
Seguirà poi venerdì 26 settembre (ore 17) l’incontro dedicato agli spazi che operano fuori dal centro storico “Fuori le mura. sfide culturali ai piedi dell’acropoli” con Claudio Ferracci – Biblioteca delle Nuvole; Giulia Paciello – Cooperativa DENSA; Filippo Costantini e Elena Zuccaccia – POPUP.
Sabato 27 settembre, ore 17:00, finale con “Vivere, amare, sognare a Perugia”, assemblea pubblica sul futuro della città.
Il progetto è sostenuto da Laboratorio di Creatività Contemporanea, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.