Tpl Umbria, due scioperi per “impedire che il servizio unico regionale sia smembrato”

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Le organizzazioni sindacali Filt Cgil e Faisa Cisal lo hanno comunicato al prefetto di Perugia – I sindacati contro la gara di affidamento in quattro lotti: “Danni a cittadini e lavoratori”

   

Nella mattinata di mercoledì 2 luglio, i rappresentanti delle organizzazioni sindacali Filt Cgil e Faisa Cisal dell’Umbria si sono recati dal prefetto di Perugia, per annunciare che verranno indetti due scioperi nel comparto del trasporto pubblico locale (tpl), con manifestazione in piazza Italia sotto il palazzo della Regione, con l’obiettivo di “impedire che l’attuale servizio unico regionale venga smembrato, disegno che persegue anche l’attuale giunta regionale riproponendo anch’essa la suddivisione in quattro lotti nella prossima gara di affidamento, nonostante le promesse elettorali e proclami nei consigli regionali quando era minoranza”. “Una scelta scellerata – hanno sostenuto i segreteri generali umbri di Filt Cgil, Ciro Zeno, e Faisa Cisal, Cristian Di Girolamo, all’uscita dall’incontro in prefettura – che, se dovesse essere portata avanti, condurrà alla distruzione del servizio tpl in Umbria, con disagi e perdita di servizi per i cittadini ed eviedenti risvolti negativi per tutti i lavoratori del comparto”.

“Abbiamo annunciato al prefetto che sciopereremo e manifesteremo – hanno fatto quindi sapere Zeno e Di Girolamo –. Stiamo purtroppo chiudendo le procedure di raffreddamento con esito negativo e andiamo quindi verso la dichiarazione di sciopero: un primo sciopero parziale di quattro ore che indirremo entro il mese di agosto e un secondo sciopero di otto ore che proclameremo per il mese di settembre. Vista la chiusura totale che abbiamo avuto, ciò era inevitabile”. “L’attuale giunta regionale – hanno spiegato i segretari di Filt Cgil e Faisa Cisal dell’Umbria – prosegue nella stessa direzione della precedente, riproponendo una gara di affidamento suddivisa in quattro lotti. Siamo fermamente convinti che ciò rappresenterà la distruzione del tpl in Umbria con conseguente perdita di posti di lavoro e di servizi e instabilità occupazionale. Ciò sarà devastante per la nostra regione. Non possiamo accettare che la Regione Umbria possa ridurre il tpl a un servizio basato su logiche unicamente commerciali, ma vogliamo che rimanga un servzio universale e idoneo per tutti i cittadini”. “Invece di agevolare e favorire l’utilizzo del mezzo pubblico – hanno proseguito i due sindacalisti –, con questo processo di smembramento in quattro lotti si distrugge il servizio del tpl umbro. La gara a lotto unico dà maggiori garanzie sulla partecipazione di aziende più importanti, solide e organizzate, ma se invece frammentiamo il servizio in piccoli lotti a cui tutti possono partecipare è evidente che si possa andare incontro a gestioni meno efficienti ed efficaci, con conseguenti danni a cittadini e lavoratori. Il paradosso è che chi fino a ‘ieri’ contrastava la scelta della gara in quattro lotti, perché proposta dalla parte politica avversaria, oggi invece la appoggia e la porta avanti. Questo è inaccettabile e la nostra decisione inevitabile”. “Gli scioperi – hanno concluso e chiarito Zeno e Di Girolamo – non nascono per danneggiare la comunità, ma per salvaguardare lavoro e diritti”.