Il sindacato ha registrato una massiccia adesione e la chiusura di alcuni punti vendita nella provincia di Perugia
Ha fatto registrare “un’altissima adesione”, secondo Filcams Cgil di Perugia, sabato 24 maggio, lo sciopero dei lavoratori e delle lavoratrici della Lidl in tutta la provincia di Perugia,
“a testimonianza del forte disagio vissuto da chi ogni giorno garantisce il funzionamento dei punti vendita”.
A Spoleto, Castiglione del Lago e Città della Pieve i negozi sono rimasti completamente chiusi, mentre nei punti vendita di Perugia, Foligno e Marsciano si sono registrati
“disservizi e riduzioni del servizio – sottolineano da Filcams Cgil Perugia – dovuti all’ampia partecipazione dei dipendenti allo sciopero”.
“La protesta – spiegano da Filcams Cgil – è nata da una situazione ormai insostenibile per chi lavora nei supermercati Lidl, dove i carichi di lavoro sono sempre più pesanti, i turni vengono imposti senza reale conciliazione con la vita privata e mancano risposte concrete da parte dell’azienda sul rinnovo del contratto integrativo. I lavoratori e le lavoratrici hanno deciso di alzare la voce per chiedere una riorganizzazione dei turni di lavoro che tenga conto dei tempi di vita e delle esigenze familiari; un aumento del personale nei punti vendita per ridurre lo stress e garantire pause dignitose; un contratto integrativo aziendale che riconosca economicamente l’impegno quotidiano e le condizioni lavorative sempre più gravose; il rispetto della dignità dei lavoratori, che troppo spesso si ritrovano soli in negozio a fronteggiare code, urgenze e mancanza di supporto”.
“Questo sciopero – concludono dal sindacato – è stato un segnale forte, chiaro e determinato: i lavoratori non sono più disposti a subire in silenzio. Se oggi molti punti vendita sono rimasti chiusi è perché chi lavora ha deciso di far valere i propri diritti. Chi sciopera cambia le cose, chi resta fermo le lascia com’erano. La Filcams Cgil Perugia continuerà a promuovere e sostenere ogni iniziativa di mobilitazione per dare voce alle richieste di dignità, rispetto e miglioramento delle condizioni lavorative”.