Aggiornamenti in merito “Riattivazione del punto nascita dell’ospedale San Matteo degli Infermi di Spoleto”

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Ai consiglieri Pace (FdI), Tesei (Lega), Romizi (FI) risponde presidente Proietti: “nei prossimi giorni si procederà con la richiesta di deroga al Ministero”

   

Nello spazio riservato al Question time della seduta odierna del Consiglio regionale, i consiglieri Eleonora Pace (FdI-primo firmatario), Donatella Tesei (Lega) e Andrea Romizi (FI) hanno chiesto alla presidente della Giunta regionale Stefania Proietti gli “Intendimenti della Regione in merito al percorso di riattivazione del punto nascita dell’ospedale San Matteo degli Infermi di Spoleto”. Nello specifico hanno chiesto alla Presidente “come intende mantenere fede agli impegni assunti durante il periodo della campagna elettorale riguardo la riapertura del punto nascita dell’Ospedale San Matteo degli Infermi” e “se sono previste azioni concrete per ripristinare il servizio, quali eventualmente gli ostacoli da superare e come intende affrontarli”.

Illustrando l’atto in Aula, Pace si è augurata che “questa non sia una delle promesse mirabolanti fatte in campagna elettorale. La sanità non può essere uno slogan da campagna elettorale: è un diritto, e la sua difesa richiede atti non promesse. In passato la Giunta Tesei più volte ha chiesto la deroga che non è stata concessa. Il Ministero della Salute riceve annualmente dalla Direzione regionale Salute e Welfare i flussi informativi relativi ai punti nascita presenti sul territorio regionale dai quali ricava le informazioni necessarie per le proprie valutazioni. La Regione Umbria sul punto nascite di Spoleto ha portato avanti tutte le possibili iniziative volte a mantenere attivo il servizio. Nonostante la documentazione prodotta e le motivazioni espresse dalla Regione a sostegno della deroga, il Ministero ha espresso parere negativo. In Umbria, diversi ospedali hanno visto la chiusura del punto nascita a causa del numero insufficiente di parti annuali, inferiore alla soglia minima di 500 stabilita dal Ministero della Salute. Nel caso dell’ospedale di Spoleto il numero di nascite nel 2016 era di 542, nel 2019 era di 488, nel 2020, a causa della pandemia, le nascite erano diminuite ulteriormente, con una previsione di circa 422 parti per l’intero anno. I comitati civici di Spoleto hanno recentemente chiesto alla Presidente della Regione Umbria il ritorno dell’Ostetricia e Ginecologia alla sua sede originaria presso l’Ospedale San Matteo degli Infermi. In particolare, oltre a chiedere il ripristino di alcuni servizi ospedalieri chiusi, tra cui il punto nascita, si richiamano anche gli impegni presi dalla nuova Giunta regionale, chiedendo coerenza e azioni concrete per il rilancio del nosocomio di Spoleto”.

La presidente Proietti ha risposto che “confermo che nei prossimi giorni si procederà con la richiesta al Ministero della Salute per la deroga del punto nascita dell’ospedale di Spoleto, puntando sulle difficili condizioni orogeografiche. Nella precedente richiesta fatta dall’assessore Coletto questo aspetto non veniva sufficientemente sottolineato. La nostra richiesta metterà in evidenza la possibilità di mantenere il punto nascita a Spoleto e sarà corredata dall’analisi dei flussi delle partorienti. In virtù della riorganizzazione delle reti cliniche e della situazione orogeografica della Valnerina, già considerata area interna, credo che si possa ottenere la deroga. In questo momento si stanno raccogliendo tutti gli elementi per poter procedere con la richiesta che prevede un iter ben definito corredato da tutta la documentazione richiesta compreso il parere del Comitato punto nascita regionale, mentre l’ultima richiesta di deroga inviata al Ministero è corredata della sola relazione della Usl Umbria2. Il nostro programma elettorale puntava alla salvaguardia del sistema sanitario pubblico a difesa dell’universalità e dell’equità di accesso, per garantire i livelli essenziali di assistenza assicurando qualità e sicurezza delle cure per recuperare il peggioramento della mobilità passiva e ridisegnando la rete ospedaliera e la rete territoriale. Per questo la Direzione Salute è impegnata nella definizione delle linee strategiche ed nella redazione del Piano Socio-Sanitario regionale, che rappresenta lo strumento basilare della programmazione. In assenza di un Psr si agisce con atti di Giunta per specifici argomenti, come i singoli atti di programmazione adottati negli anni passati, ma senza una cornice di programmazione complessiva che configuri tutti gli aspetti con cui la regione assicura la tutela della salute della popolazione rendendola armonica, sinergica, integrata nelle competenze, universale, equa e solidale”.

Nella sua replica Pace ha detto che “solo oggi apprendiamo che la presidente Proietti ha cambiato strumento: in campagna elettorale aveva detto che avremmo riaperto il punto nascita di Spoleto usando la deroga per i luoghi colpiti dal sisma. Poi qualcuno le deve aver fatto presente che questo strumento non era stato rinnovato. Oggi si chiede la deroga per condizioni orogeografiche difficili. Auspichiamo che lei riesca ad ottenerlo. Rimaniamo in attesa di vedere gli sviluppi e monitoreremo la situazione”.