“Un richiamo alla responsabilità di tutti, basta con le fake news sui posti di terapia intensiva”

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“Un richiamo alla responsabilità di tutti, basta con le fake news sui posti di terapia intensiva”. La nota di Paola Fioroni (Lega)

“Occorre a tutti costi interrompere la catena di false notizie relative ai posti di terapia intensiva: fake news che già nei momenti ordinari della vita quotidiana possono creare caos, disordine o paure, ma rischiano di essere socialmente deflagranti in piena emergenza Coronavirus”.

   

Ad affermarlo è Paola Fioroni (Lega-vice presidente Assemblea legislativa).

“La verità, sui 25 milioni stanziati dal Governo, è che il super commissario Arcuri ha sprecato tre mesi senza riuscire a garantire all’Italia nuovi posti letto nelle terapie intensive, lasciando per più di due mesi i piani delle Regioni di riorganizzazione degli ospedali a prendere polvere sulla sua scrivania, emettendo l’ordinanza n. 29, con la quale ha nominato i soggetti attuatori dei piani di riorganizzazione della rete ospedaliera della Regione Umbria e dando quindi le deleghe per i lavori necessari all’implementazione delle terapie intensive, solamente il 9 ottobre. I fatti che si tenta di omettere sono molteplici: con il decreto ‘Rilancio’ del 19 maggio, il Governo aveva infatti dato alle Regioni 30 giorni di tempo per presentare un piano regionale per l’incremento delle terapie intensive, il 18 luglio tutte le Regioni hanno completato l’invio al Ministero della Salute che in data 24 luglio li ha approvati e poi trasmessi alla Corte dei Conti che li ha a sua volta licenziati il 29 luglio, trasmettendoli definitivamente al Commissario Arcuri, ma soprattutto è stato omesso di evidenziare che l’Umbria è stata la Regione più virtuosa, assieme ad altre 5, inviando per prima il Piano regionale il 3 luglio. Il Commissario aveva quindi i piani regionali definitivi redatti dalle Regioni, approvati dal Ministero della Salute e vidimati dalla Corte dei Conti il 29 luglio, ben tre mesi fa, ma la citata l’ordinanza n. 29 ed i bandi appalto delle gare, il cui l’affidamento diretto spettava al commissario Arcuri, sono arrivati solamente il 9 ottobre con una procedura che prevede 21 lotti i cui lavori partiranno, se tutto va bene, non prima di novembre, avviando dunque i cantieri in questo momento che la pandemia è di nuovo esplosa. I soldi c’erano, ma il commissario Arcuri non è ancora riuscito a spendere un euro. Siamo ben oltre la ‘burosaurocrazia’ che affligge la sanità pubblica, a cui la Giunta regionale ha risposto garantendo con mezzi propri, e nelle more di quanto avrebbe dovuto fare il Commissario Arcuri, l’incremento di oltre il 30 per cento delle terapie esistenti portandole da 69 a 97 e a tendere fino a 124. Collaborare implica onestà intellettuale e correttezza a cui richiamo tutte le forze politiche umbre. Gli umbri devono essere uniti, così come ha chiesto ieri la Presidente Tesei nel suo discorso in Assemblea”.