Si è conclusa la serie di interventi in Aula sulla manovra economica. L’Assemblea legislativa si appresta a discutere nel merito l’articolato per poi effettuare le operazioni di voto. Di seguito gli interventi dei consiglieri regionali effettuati nel pomeriggio:
Maria Grazia Proietti (Pd): “L’Umbria ha una popolazione molto anziana, con esigenze specifiche. Universalità ed equità, accessibilità e umanizzazione devono essere le caratteristiche del nostro sistema sanitario. Negli anziani la percentuale di chi non può curarsi è anche più alta della media ed arriva al 30%. Le conseguenze della Pandemia si sentono ancora ed hanno determinato anche la situazione dei conti. Serve l’integrazione territoriale ospedaliera, che pure a novembre 2024 è stata tentata. Il Piano sanitario in questo contesto è fondamentale e andrebbe stilato insieme. Dobbiamo perseguire il modello a rete. Case di comunità, ospedali di comunità e progetti del Pnrr sono troppo indietro. Bisogna ricordare che siamo una comunità, chiamata a dare un servizio a i nostri cittadini. Serve un impegno a prendersi cura e a curare i cittadini umbri, soprattutto i più fragili. Va recuperata la mobilità passiva, ridando fiducia agli umbri”.
Andrea Romizi (FI): “ Questa manovra è spregiudicata, menzognera e maldestra. Spregiudicata per le sue finalità. Menzognera per la narrazione che ne è stata data e maldestra per l’approssimazione e gli errori con cui è stata gestita. Tutto parte il 18 marzo, quando sul sito della Regione appaiono le dichiarazioni propagandistiche relative all’Operazione verità, descrizione infelice e provocatoria. Una verità di cui sono state offerte molte versioni. Il 18 marzo viene quindi denunciato un deficit di oltre 240 milioni che sarebbe emerso all’esito di controlli svolti da un ente di parte terza. Sui canali social della presidente Proietti e dell’assessore Bori si parla di verdetti per poi prefigurare azioni alla luce dei conti della sanità verificati da una società di revisione. Tutto quindi lascia intendere che ci sia un documento centrale e rilevante ai fini del processo decisionale. Un documento che scompare e che si trasforma in ‘prime evidenze’ e poi in documenti di lavoro. Il 21 marzo la Giunta approva il disegno di legge sui tributi regionali, una manovra che non ha precedenti e che già il 24 marzo viene portata in Prima commissione, senza consultazione con alcuno. La manovra viene presentata con una nota piena di falsità ed errori relativi al commissariamento, all’aumento delle aliquote, all’entità reale delle nuove aliquote. La situazione dei conti della sanità viene addebitata alla Giunta precedente. In Abruzzo è stata varata una manovra che vincola le entrate al bilancio sanitario mentre in Umbria ne vengono indicate molteplici. Ma se noi avessimo avuto davvero bisogno di rientrare da un deficit si sarebbero dovute prevedere aliquote inizialmente più alte per poi ridurle negli anni successivi. È quindi una manovra a lungo termine e destinata a colpire tutti. Neppure in Prima commissione, quando è stata presentata in modo molto sintetico questa manovra, sono stati forniti i documenti che la motiverebbero. Servirebbe un’analisi degli effetti di queste misure sul sistema economico e sociale. L’Umbria è già una regione da cui i giovani fuggono, in cui gli anziani aumentano. Al Comune di Perugia trovammo un disavanzo di quasi 35 milioni ma allora verificammo il bilancio con una Commissione apposita e riuscimmo a superarlo. Nell’ultima seduta dell’Assemblea legislativa, la presidente Proietti ha rifiutato di trasmettere il documento dell’advisor privato ai consiglieri. Da allora abbiamo iniziato ad occupare l’Aula e la nebbia sulle procedure ha iniziato a diradarsi. Ma ancora nelle slide proiettate ieri in conferenza stampa si fa riferimento ad un’analisi tempestiva di un’agenzia esterna. In aggiunta a ciò, la dottoressa Donetti ha risposto alla nostra richiesta di accesso agli atti scrivendo che ci deve bastare quanto emerso in Terza commissione. I numeri della manovra, quelli portati dall’assessore Bori, riportano di un deficit di 90 milioni. Ma nella relazione tecnica dell’emendamento c’è scritto che esso ammonta a 34,2 milioni, che è la cifra che avevamo individuato noi, senza consulenze ad agenzie terze. Dagli estratti delle prime evidenze della relazione della Kpmg era già presente la cifra di 34 milioni. C’è dunque chiaro che la narrazione del buco in sanità aveva come unica finalità la scelta di fare una manovra fiscale infausta per gli umbri. Questa campagna di disinformazione ha generato smarrimento nella comunità e infranto il patto di fiducia tra cittadini e istituzioni”.
Letizia Michelini (Pd): “Questa di oggi è la manovra più importante a tutela della sanità pubblica dell’Umbria. Abbiamo preso atto del disavanzo strutturale che già l’ex assessore Coletto denunciava da anni ed anche dei tagli annunciati dal Governo. Si è resa necessaria una scelta coraggiosa che abbiamo fatto per difendere e salvaguardare la salute di tutti e non faremo passi indietro. Stiamo redigendo un nuovo piano socio-sanitario, un indispensabile strumento di programmazione per fissare obiettivi da raggiungere. Stiamo lavorando per abbattere le liste di attesa riorganizzando percorsi e reti del sistema sanitario. Noi abbiamo una visione ben chiara a differenza di chi ha amministrato negli ultimi 5 anni senza alcuna programmazione, coprendo con poste straordinarie il disavanzo sempre più in aumento. Mi ha stupito assistere alla strumentalizzazione messa in campo dalla minoranza che ha deciso di assentarsi dai luoghi di discussione e di approfondimento, ricorrendo addirittura all’occupazione dell’Assemblea legislativa. La minoranza ha avuto l’occasione di interrogare l’advisor Kpmg durante l’audizione in Commissione alla quale riunione c’erano anche i vertici della sanità regionale e la stessa presidente Proietti. Kpmg produrrà un prodotto finale a fine aprile e rappresenterà uno strumento di lavoro utile per individuare le macro aree su cui intervenire per migliorare le inefficienze. Toccare le leve fiscali non lo facciamo a cuor leggero, ma i tagli del Governo influirebbero sui servizi per i cittadini. A questo va poi aggiunta l’incertezza che potrebbero causare i dazi annunciati da Trump che potrebbero colpire settori strategici della nostra economia regionale. Comprendiamo perfettamente l’impatto della manovra sulla comunità regionale e per questo abbiamo lavorato incessantemente incontrando tutti i soggetti interessati con l’obiettivo di prendere decisioni entro il termine stabilito. La Giunta ha lavorato su tutti i tavoli di confronto necessari per rendere la manovra più equa possibile, questo per restituire ai cittadini un modello sanitario pubblico efficiente ed efficace utile anche per ridurre la mobilità passiva. È una manovra che vuole ridurre anche il ricorso alla sanità privata che ha toccato, in modo pesante, le tasche dei cittadini. Il nostro obiettivo è far ritornare attrattiva la sanità umbra anche per tutti i professionisti. Questa manovra non prevede aumenti per il 70 per cento dei cittadini, impattando comunque pochissimo sul medio reddito. Crediamo non solo nella sanità pubblica ed universale, ma anche nel principio dell’equilibrio dei conti pubblici quale condizione necessaria ed imprescindibile per uno sviluppo duraturo dell’Umbria”.
Eleonora Pace (capogruppo FdI): “L’emendamento presentato stravolge completamente il disegno di legge presentato e votato dalla Commissione. Esprimo solidarietà alla presidente Proietti per le frasi ingiuriose arrivate attraverso i social, ma mi sarebbe piaciuto che fosse stato così anche quando parole incommentabili venivano rivolte a donne di destra. Offese che vanno condannate non solo perché rivolte a donne, ma a 360 gradi. Stiamo travalicando il limite e c’è paura a mettersi in gioco. Più grave però è quando ad aizzare sono esponenti politici. Noi non accettiamo lezioni da nessuno, soprattutto da chi, negli anni passati, ha spesso trasformato quest’Aula in una di tribunale. La presidente Proietti ha spiegato questa manovra con una serie di numeri che neanche lei aveva ben compreso. Da giorni sento parlare di una bozza di legge, quando invece è stato prodotto un disegno di legge vero e proprio e votato dalla Commissione ed iscritta oggi all’ordine del giorno. Le bozze sono un’altra cosa, prevedono una partecipazione con tutti i soggetti interessati prima in Giunta e poi in Consiglio attraverso le Commissioni, poi arriva in Aula. Oggi ci troviamo di fronte ad un atto, su cui si svolge una discussione generale direttamente in Aula stravolto da un maxi emendamento. Questa è mancanza di rispetto verso i consiglieri. Grazie alla nostra vittoria nel 2019 questi ultimi 5 anni vi sono serviti per ripulirvi la coscienza di quanto accaduto nei precedenti 50 anni. Sembra che tutti abbiano dimenticato il declino in cui avete portato l’Umbria. Per arrivare a questa manovra abbiamo assistito ad un vero e proprio balletto dei numeri fino ad arrivare in Commissione ad ammettere un disavanzo di 34 milioni, ma poi ieri, in conferenza stampa siete ritornati, attraverso alcune slide, a parlare di un disavanzo di 90. La relazione di Kpmg non ci veniva consegnata perché non c’è mai stata, come da loro stessi ammesso, quando invece la presidente Proietti ha parlato dell’esistenza di un dossier di 150 pagine. Siamo di fronte ad una manovra che fonda i suoi presupposti in una menzogna. In merito alle riforme di cui state parlando sono state già fatte, da noi. Sulle liste di attesa meglio non parlarne. È legittimo che una nuova maggioranza scelga di mettere mano alla fiscalità, è formalmente corretto, ma è ancora più giusto prendersi la responsabilità di dire la verità e non mistificare la realtà. Noi abbiamo sempre lavorato per la sanità pubblica, nonostante i tagli del governo durante la fase della pandemia. Ribadisco la legittimità di quello che sta facendo la nuova Giunta, ma abbia il coraggio di dire che i nuovi introiti non saranno vincolati ad interventi solo in ambito sanitario”.
Cristian Betti (Pd): “La credibilità della politica si conquista con atteggiamenti consoni ai luoghi delle istituzioni. Ho profondo rispetto per la protesta delle minoranze. Così come va portato rispetto alla figura istituzionale della presidente. Critico invece la protesta di piazza portata di fronte a Palazzo Donini: i sindaci non avrebbero dovuto partecipare, visto che in quella occasione, da alcuni partecipanti, sono stati rivolti epiteti contro la presidente. Continuare a parlare di menzogne e falsità non fa un grande regalo alla politica. Numerose Regioni italiane sono state costrette, nell’ultimo anno, ad intervenire con manovre fiscali per sostenere i propri bilanci. Dobbiamo quindi chiederci come mai questo è avvenuto. In questi giorni la politica ha lavorato, insieme alle categorie sociali e agli amministratori, per modificare la manovra rispetto a Irap, Irpef e bollo. Con le nuove aliquote Il 43% percento degli umbri pagherà meno di prima, il 20% non avrà modifiche, gli altri si faranno carico di un intervento necessario. È grave che non ci sia un Piano sanitario regionale, che invece è indispensabile per sostenere il sistema. La maggioranza in questo mese ha dimostrato una grande compattezza. Questo ci permetterà di proseguire con il nostro programma elettorale”.
Enrico Melasecche (Lega): “Oggi si parla di forma ma nella precedente legislatura venivano portate in Aula persone dall’esterno per impedire agli assessori di parlare. Per avere rispetto bisogna dare rispetto, soprattutto per i cittadini. Avete predisposto una manovra da oltre 300 milioni per poi stravolgerla. Ci attribuiamo il merito di aver svelato la verità di questa manovra, che non è stata concertata, se non a posteriori. L’Irap (basata sul numero dei dipendenti) non è stata ridotta dello 0,1% ma aumentata dello 0,4%: una manovra che penalizza l’occupazione e i lavoratori. State tradendo il ceto medio che credeva in voi. La presidente Proietti continua a dire che la mobilità passiva è responsabilità della Giunta Tesei mentre nel 2019 c’era già un deficit di 6 milioni. Avete giustamente capito che questa manovra porterà ad un crollo del sostegno verso di voi. La politica deve avere il coraggio delle azioni. La vostra manovra non è coraggiosa ma furbesca: voi credete che dopo la sfuriata iniziale la farete franca ed avrete milioni a disposizione per i vari capitoli, tra cui il trasporto pubblico. Aspetto che questa maggioranza faccia le riforme di cui parla, che venga reintrodotto il punto nascita a Spoleto, come promesso da mesi. La Giunta Tesei volutamente non ha aumentato le imposte, nonostante l’inflazione al 12%: abbiamo ridotto gli sprechi, le partecipate e i compensi degli amministratori. La presidente Proietti ha usato il vittimismo per le critiche ricevute come arma di distrazione per la manovra fiscale che stavate facendo”.
Stefano Lisci (Pd): “Il problema della sanità pubblica e di come stanno oggi gli ospedali lo tocchiamo con mano tutti. Questa manovra fiscale serve per mettere un argine ai problemi. Nella precedente legislatura sono cambiati tre direttori generali della sanità, speriamo Donetti rimanga cinque anni e riesca a migliorare la situazione. Tesei dice non mettere le mani in tasca ai cittadini. Il problema sarebbe stato non riuscire ad arginare il processo di decadimento della sanità pubblica. Non costringiamo le persone ad andare altrove per curarsi o fare le visite. Molti anziani hanno dovuto rinunciare alle cure, non lo dobbiamo permettere. Come maggioranza ci prendiamo una grande responsabilità, quella di far funzionare la sanità pubblica, come abbiamo detto fin dall’inizio. Ci sarà un piano sanitario a cui tutti mi auguro daremo un contributo e, fra cinque anni, speriamo di tornare a vedere le persone curarsi nei nostri ospedali. La presidente Proietti si è tenuta la delega della sanità e questa è assunzione di responsabilità”.
Paola Agabiti (FDI): “Non raccontare menzogne ai cittadini umbri. Si è parlato di un buco di 243 milioni che è uscito su tutti i giornali e i media. In cinque anni non ho mai annunciato una proposta senza averla prima approvata. La serietà è la cifra della nostra condotta nel rappresentare le istituzioni. Poi l’affidamento a una società esterna per una consulenza sul bilancio. Balletto delle cifre fino a ridimensionare di molto le cifre iniziali. Premialità e payback non sono una tantum, il fondo nazionale ha una quota distinta, quote vincolate e una quota premiale, si è scesi quindi a 34 milioni. Anch’io ho dovuto ragionare sulla possibilità di mettere le mani in tasca ai cittadini, sempre rifuggendo da questa idea. Perché non chiedere di rientrare in più anni, come si è sempre fatto? Com’è possibile che non si riesca a trovare 34 milioni? Noi abbiamo trovato 50 milioni quando ci siamo insediati ma abbiamo evitato di mettere le mani in tasca ai cittadini. Non è un lieve incremento quello che interessa la fascia di reddito fra i 28 e i 50mila euro ma sono cifre importanti. Il contributo alla finanza pubblica del resto c’è sempre stato. Prima di fare una manovra così avreste dovuto riflettere. Abbiamo portato avanti politiche per le famiglie e per le imprese e la nostra regione è risultata fra le prima per occupazione, turismo, sport, investimenti, fondi intercettati con il Pnrr. Noi abbiamo ridotto l’indebitamento della regione di circa 50 milioni, tutto questo ci ha consentito di accantonare altri fondi, nello scorso mese di agosto, con l’assestamento di bilancio, come fatto da altre regioni italiane. Questa riforma non porterà posti di lavoro, avrà effetti recessivi nella nostra regione. Voglio anche conoscere quali saranno i conti della sanità nel primo trimestre 2025, visto che non vi sono atti che possano far pensare a un monitoraggio della situazione o a un miglioramento della situazione. Nel 2026 dal fondo sanitario arriveranno oltre 300 milioni, vedremo come riuscirete a finalizzare e a spendere queste risorse. Sarete comunque ricordati come la giunta delle tasse”.
Stefania Proietti (presidente Giunta regionale): “Stiamo facendo l’interesse dell’Umbria, saremmo stati i primi a non voler fare questa manovra. È una scelta coraggiosa e chiamiamo tutti a collaborare per farla nel miglior modo possibile. L’emendamento che presentiamo oggi è una scommessa sulle riforme che faremo: programmazione, pianificazione, piano socio sanitario. Questo faremo e vi chiameremo a partecipare. Con la proposta di manovra siamo andati al tavolo tecnico del Mef per dimostrare la volontà politica di dare una soluzione strutturale al problema strutturale della sanità. E non siamo i soli. Il disavanzo strutturale dell’Abruzzo è di 81 milioni in un bilancio di oltre 5 miliardi. Il problema dei nostri 34 milioni di disavanzo è che sono strutturali, si ripetono sempre negli anni, costantemente. L’accordo politico per la quota premiale di 33 milioni non sarà altrettanto per il 2025: diminuisce di ben 22 milioni attestandosi a soli 11 milioni di euro che vanno a neutralizzare quelli del fondo indistinto di 22 milioni. Ma c’è un fattore in più. Come regione la quota di riparto non ci premia perché abbiamo una minore popolazione rispetto ad altre, non così anziana come altre e l’insieme di tutti i fattori di riparto non ci premia rispetto ad altre regioni. Questa è stata una discussione con interventi appropriati. Tutti i numeri che abbiamo dato, maggioranza e minoranza, sono veri. Ma vanno contestualizzati in un campo complesso come quello di un bilancio pubblico. Sono stati dati numeri in un contesto diverso. Non possiamo mettere insieme numeri del disavanzo delle aziende con altri come il payback dispositivi, cifra che non è certa e su cui non è possibile fare un bilancio, perché è soggetta a ricorsi. È una quota che non c’è per l’Umbria, se fosse data alla regione molte aziende salterebbero. Non possiamo parlare di una somma algebrica di una quota ipotetica. I 39 milioni del fondo di dotazione li dobbiamo rimettere dove stavano. Il Ministero ce lo chiede da tre anni e quindi ci chiede di trovare le coperture. Dando fede alle vostre parole, un numero non esatto l’ho detto: il report Kpmg non ha 150 pagine, è un report di lavoro che verrà consegnato al 30 aprile nella sua funzione definitiva e la direzione sanità ve lo potrà consegnare allora in risposta alla vostra richiesta di accesso agli atti. La manovra fiscale realizza una ‘no tax area’ per la quota parte Irpef di addizionale regionale. C’è una quota che serve per finanziare il sistema sanitario nazionale, un’aliquota base che non è nelle nostre competenze. E l’addizionale Irpef è legata al ripiano del disavanzo in sanità. Anche perché la legge impone l’equilibrio delle aziende sanitarie. I 243 milioni di disavanzo delle 4 aziende vengono da un trend negativo di 5 anni. Leggendo questa legge ci siamo posti il problema di andare a fare una verifica ulteriore. Da qui l’esigenza di verifica di una parte terza fatta da Kpmg. Confrontiamoci sulle soluzioni. Ringrazio l’assessore Bori e la struttura, e una maggioranza granitica che ha studiato e approfondito per cercare una soluzione alternativa. Serve recuperare la credibilità della politica, di cui tutti abbiamo necessità e bisogno. L’emendamento che presentiamo oggi prevede una ‘no tax area’ fino a 28mila euro. E siamo i primi a ridurre la tassazione regionale. Comunque fa venire i brividi che il 70% degli umbri sia sotto i 28mila euro. Fatte le dovute verifiche sull’evasione fiscale, è un dato che ci deve far interrogare. E per quelli con un euro oltre i 28mila euro c’è uno sgravio automatico di 150 euro che garantisce il mantenimento della proporzionalità. E’ un’operazione di equità fiscale. Questa è un’amministrazione che scommette sull’efficientamento e sulle riforme che per primi andranno a coinvolgere la sanità. Dobbiamo tornare a toni rispettosi di un dialogo istituzionale. Vi propongo luogo di incontro: il piano sociosanitario regionale, che arriverà in aula in autunno. Lo parteciperemo con tutti a partire da maggio, vi chiediamo di collaborare per fare il piano migliore possibile. Poi ogni 3 mesi verificheremo l’applicazione”.