Tecnica conservativa dell’esofago all’Ospedale “S. Matteo degli Infermi” di Spoleto

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La procedura “Il Bmc Gastroenterology Journal”, autorevole rivista medico-scientifica internazionale, ha recentemente pubblicato la descrizione di una nuovissima tecnica conservativa per il trattamento dell’impatto esofageo del bolo alimentare nei dipartimenti di emergenza. Ha un nome inglese, la cosiddetta “Nitro-Push Blind Technique”, ma la paternità è assolutamente italiana, e, precisamente è stata ideata all’Ospedale “San Matteo degli Infermi” di Spoleto dell’Usl Umbria 2, che ancora una volta può vantarsi di figurare come protagonista nel panorama medico-scientifico internazionale. La tecnica, unica al mondo, messa a punto dal dott. Luigi Marano, giovane chirurgo ricercatore giunto all’ospedale di Spoleto da una delle più rinomate scuole italiane di Chirurgia dell’Esofago e dello Stomaco, vede coinvolte diverse figure professionali di alto profilo, ed in particolar modo il responsabile del Servizio di Emergenza Urgenza dell’Ospedale di Foligno, dott. Silvano Lolli, il chirurgo dott. Alberto Patriti, ed i responsabili, precedente ed attuale, del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Spoleto, dott. Giorgio Nicolic e dott. Gianluca Proietti Silvestri. L’arresto del bolo alimentare a livello esofageo rappresenta un problema comune nella pratica clinica nei dipartimenti di emergenza, coinvolgendo diverse specialità mediche. Tale interdisciplinarietà, in associazione con la pluralità di cause eziologiche, rendono il management estremamente eterogeneo, in assenza di evidenze scientifiche a supporto di interventi chiaramente definiti. Attualmente, la American Society for Gastrointestinal Endoscopy (ASGE) raccomanda un approccio endoscopico con estrazione del bolo sotto visione diretta. Tale tecnica, però, comporta l’allungamento dei tempi di ospedalizzazione e, di conseguenza, l’esposizione a potenziali patologie acquisite in nosocomio. Il dott. Marano, con il team del San Matteo di Spoleto, ha eseguito, per la prima volta al mondo, la nuova procedura conservativa, che si propone come alternativa all’approccio endoscopico in casi clinici accuratamente selezionati: la push technique, operata mediante un sondino naso-gastrico, preceduta dalla somministrazione di nitrati mirata al rilassamento delle tonache muscolari dell’esofago, ha permesso una rapida soluzione dell’impatto, consentendo al paziente di ritornare alla propria attività dopo poche ore di degenza. Ora i medici si apprestano a capeggiare uno studio clinico internazionale affinché la nuova tecnica, facilmente riproducibile dopo un breve periodo di training, possa essere validata in una coorte più ampia di pazienti, rappresentando un approccio sicuro e di successo in pazienti selezionati nel setting dell’emergenza. Ancora una volta, quindi, si conferma l’alta qualità e l’eccellenza della ricerca italiana, ed in particolare della realtà operante in Umbria.