Sostegno inclusione attiva: l’ok del Ministero alle proposte dell’Umbria

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“Il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali ha accolto la richiesta della Regione Umbria, e di altre realtà regionali, di ampliare la platea dei destinatari della misura SIA (Sostegno per l’inclusione attiva), modificando alcuni criteri di accesso come la scala di valutazione multidimensionale del bisogno, la cui soglia è stata abbassata da 45 a 25 punti, con possibilità di recuperare circa l’80 per cento delle domande finora escluse”

   

: lo rendono noto l’assessore regionale alla Salute, alla Coesione sociale e al Welfare, Luca Barberini, e il vice presidente della Regione Umbria, Fabio Paparelli, dopo aver ricevuto la comunicazione ufficiale del nuovo decreto ministeriale sul progetto SIA.

“Il Ministero – spiegano Barberini e Paparelli – ha recepito le criticità evidenziate e accettato di apportare modifiche sostanziali alle modalità di accesso al SIA, per consentire di raggiungere un numero più alto di beneficiari e assicurare maggiore tutela ai nuclei familiari più fragili. Oltre all’abbassamento della scala di valutazione del bisogno, è stato infatti incrementato di 80 euro il contributo per le famiglie composte da un unico genitore, con un figlio minore a carico, che passa così da 160 a 240 euro. Inoltre – continuano – è stata innalzata, da 600 euro a 900 euro mensili a nucleo familiare, la soglia limite dei trattamenti economici percepiti a qualsiasi titolo per poter accedere alle misure del SIA, in caso di presenza di una persona non autosufficiente. In questo ambito, c’è anche una deroga al limite previsto per il possesso di autoveicoli e motoveicoli intestati a persone con disabilità”.

Barberini e Paparelli sottolineano che “in Umbria sono state oltre 2mila, a marzo 2017, le domande presentate per l’accesso al SIA, di cui soltanto 554 quelle accolte dall’Inps, con la maggior parte dei casi esclusi per il superamento della scala di valutazione multidimensionale del bisogno, calcolata con punteggi attribuiti in base a carichi familiari, condizione economica, assenza di lavoro di componenti in età attiva”.

“Il Ministero – spiegano ancora i due assessori – assegna all’Inps il compito di comunicare i nuovi criteri per l’accesso al SIA ai cittadini che hanno presentato domanda prima dell’entrata in vigore del nuovo decreto. Gli interessati, compresi quanti inizialmente esclusi, potranno ripresentare la richiesta. L’obiettivo della Regione, secondo una prima stima effettuata dagli uffici che si occupano di questa misura di contrasto alla povertà, è recuperare almeno i due terzi delle istanze inizialmente escluse”.

“Il SIA – ricordano Barberini e Paparelli – è una misura nazionale di contrasto alle povertà che prevede l’attivazione, tramite Inps, di sussidi da un minimo di 240 a un massimo di 400 euro a nucleo familiare, per un periodo di 12 mesi, attraverso una card emessa da Poste Italiane Spa. I destinatari sono famiglie con minori, donne in attesa di un figlio e nuclei familiari con figli disabili con un Isee pari o inferiore a 3mila euro. È prevista l’erogazione di un contributo economico, a fronte dell’adesione a un programma sociale e lavorativo, attraverso il quale il cittadino s’impegna a superare la condizione di disagio. Per persone e famiglie escluse dai benefici del SIA, come adulti senza figli minori o con bambini, ma con un Isee superiore 3mila euro, la Regione Umbria ha esteso le misure nazionali, ampliando la platea dei destinatari e il parametro Isee, con 12 milioni di euro provenienti da fondi europei. Per questa misura è stato predisposto il ‘SIA Più’ che partirà a breve, gestito congiuntamente dagli Assessorati regionali al Sociale e allo Sviluppo economico”.