Sicurezza pubblica, la denuncia del Siap: “Mancano gli agenti”

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Lo annunciano i segretari regionale e provinciale di Perugia, rispettivamente Vincenzo D’Acciò e Giacomo Massari

   

“Ancora una volta il Siap (Sindacato italiano appartenenti polizia) Umbria è costretto a rappresentare pubblicamente il disagio delle donne e degli uomini della Polizia di Stato per le gravi carenze di organico in tutta la provincia di Perugia”. 

Lo annunciano i segretari regionale e provinciale di Perugia, rispettivamente Vincenzo D’Acciò e Giacomo Massari, che denunciano: “Ormai non si tratta più di un’emergenza organica ma di un vero e proprio problema strutturale, dovuto a anni di dimagrimento delle forze effettive ai vari reparti. Come in passato, le recenti assegnazioni non sono state in grado di tamponare neanche le uscite per i pensionamenti”. 

“Pertanto è necessario rivedere – proseguono tramite la nota stampa – il sistema delle assunzioni e l’apparato scuole di formazione insufficienti a garantire il necessario incremento degli organici. Il Siap lamenta da tempo il disagio dei poliziotti costretti agli straordinari per garantire tutti i servizi, ma anche degli stessi cittadini che vorrebbero vedere più pattuglie nel proprio quartiere o lungo le strade. La sezione della Polizia stradale, con i suoi quattro distaccamenti, non riesce infatti a far uscire più di due pattuglie per tutta la provincia nei turni serali e notturni. Peggio ancora per i commissariati, tutti tremendamente sotto organico. Foligno, la terza città dell’Umbria, è sotto di 15 unità, Spoleto di 8 e Città di Castello 15. E ancora, la Polfer non ha adeguato organico per coprire tutti i servizi e anche il Posto di Polizia all’aereoporto internazionale di Sant’Egidio non riceve rinforzi a fronte di nuove tratte e numeri di passeggeri in costante aumento. Per non parlare del controllo del territorio con l’Upgsp (Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico) è affidato a sole due volanti per turno quando va bene”.

“È scontato dire che la sicurezza è un diritto dei cittadini – concludono D’Acciò e Massari –, ma vale la pena precisare che è anche un fattore di prosperità economica e sociale di un Paese. E nel complesso tra Questura e stradale servirebbero almeno 50 uomini di apporto minimo in termini di risorse umane”.