Sicurezza a Perugia: intervento della sindaca Ferdinandi

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A margine dell’interrogazione che si è tenuta oggi in aula la sindaca Ferdinandi ha inteso, con una nota, dare conto anche di altri temi relativi alla sicurezza urbana

   

A margine dell’interrogazione che si è tenuta oggi in aula, la cui trattazione è stata interrotta per raggiunti limiti di tempo, la sindaca Ferdinandi ha inteso, con una nota, dare conto anche di altri temi relativi alla sicurezza urbana.

“Anche rispetto al taser i nostri consiglieri di opposizione possono tentare di fare una battaglia ideologica cercando di far passare il messaggio che la nostra amministrazione non vorrebbe tutelare i nostri agenti della polizia locale. Eppure in uno stato di diritto è necessario garantire il diritto alla legalità ma, allo stesso tempo, anche garantire dei diritti innegoziabili come quello alla salute e il rispetto dei diritti umani fondamentali. Sul taser ben prima di me si sono espressi enti indipendenti come quello di Amnesty International e dell’ONU che ne hanno chiesto il ritiro in quanto ne hanno sottolineato la potenziale letalità. Se parliamo quindi di strumenti che devono essere dei deterrenti dobbiamo fare attenzione al livello di potenziale rischio che tali armi possono comportare.

Le autorità sanitarie hanno infatti evidenziato come uno strumento come quello del taser è utilizzato su soggetti caratterizzati da alterazioni psicofisiche può diventare uno strumento letale, quindi è dovere di un’amministrazione cercare di sperimentare misure che siano di deterrenza e non comportino un così alto rischio di potenziale letale. Proprio per questo abbiamo scelto di provare a sperimentare uno strumento già in utilizzo in altri comuni italiani come nel comune di Pavia, che è quello della BolaWrap che permetterebbe l’immobilizzazione dell’utenza senza aumentare il rischio potenziale di morte.

Per quanto riguarda il tema dell’eliminazione dell’articolo 32 del regolamento relativo all’accattonaggio, i consiglieri di maggioranza e di opposizione si sono trovati d’accordo nel riconoscere che si trattava di una stortura normativa sulla quale era necessario intervenire e ci tengo a ribadire che con questa eliminazione non è stato in nessun modo cancellato nessun tipo di reato di accattonaggio molesto che continua ad essere normato dal nostro codice penale.

Sarebbe molto importante che i nostri consiglieri di opposizione riconoscessero finalmente che le povertà e le marginalità non sono dei fenomeni da criminalizzare o da invisibilizzare, così come ha detto la consigliera Scoccia alla stregua di fantasmi che ricompaiono, ma come fenomeni sociali e strutturali che richiedono delle risposte altrettanto strutturali, come quelle che il nostro assessorato al sociale, in pochissimi mesi, ha messo in campo, arrivando a trovare più di 600.000 euro per riuscire ad aprire altri ristori, ad offrire altri posti a sostegno delle povertà. O come, per esempio, la misura con la quale abbiamo garantito che i nostri ristori abbiano una continuità di esercizio che farà in modo che durante l’estate decine e decine di persone, come accadeva negli anni scorsi quando i ristori venivano chiusi per manutenzione, non si riversino nella città per soddisfare i propri bisogni primari. Non basta indignarsi postando le foto su Facebook di persone che si lavano nelle fontane, ma serve cercare di dare risposte strutturali, come faremo anche creando una cabina di regia, che vedrà la collaborazione tra tutte le realtà che si occupano di marginalità, finalizzata alla strutturazione di progetti relativi a inserimenti lavorativi e quindi a misure di empowerment per le povertà e anche di progetti legati, ad esempio, all’alfabetizzazione primaria per i nostri flussi di migrazione.

Per quanto riguarda le ordinanze anti-alcol e anti-prostituzione rimarranno attive fintanto che non saremo in grado di portare nel quartiere di Fontivegge tutte quelle progettualità legate ad un’animazione sociale e culturale sana e strutturale che sappia fare presidio del territorio.

Sul tema della sicurezza siamo convinti che sia necessario riaccendere il protagonismo dei cittadini. Grazie all’impegno del consigliere Donato, infatti, stiamo strutturando un calendario di tavoli partecipativi sul tema della sicurezza che vedranno la collaborazione tra amministrazioni, associazioni, cittadini e forze dell’ordine.

La politica è chiamata a costruire coesione e non divisioni. Mi auguro che questa semina velenosa che trasforma la paura in odio si fermi e che anche da parte della minoranza cominci una fase di collaborazione su un tema così importante per la vita dei nostri cittadini e delle nostre cittadine