Presentato il modello umbro tra welfare culturale, sanità di prossimità e innovazione digitale
(Aun) – Perugia, 16 ottobre 2025 – “Per contrastare lo spopolamento, la sfida delle sfide per l’Umbria, non esiste una ricetta unica: servono politiche sartoriali, cucite su misura per ogni territorio”. La presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti, è intervenuta alla European Week of Regions and Cities (Settimana delle Regioni e delle Città) nel panel “We Say We Stay!”, dedicato a rendere più attrattive e vivibili le aree rurali e i piccoli centri europei. In sala anche l’assessora Simona Meloni, con deleghe ad aree interne, agricoltura, parchi e promozione turistica, indicate dalla presidente come “leve decisive per sostenere i borghi e creare opportunità soprattutto per i giovani”.
La presidente ha illustrato la programmazione 2021–2027 per le cinque aree interne umbre, che coinvolgono circa sessanta comuni su novantadue complessivi, con una dotazione di 61 milioni di euro per servizi essenziali e sviluppo locale. Ha richiamato la sperimentazione 2014–2020 nell’area Sud-Est Orvietano, “prototipo che oggi mostra i suoi effetti” in cui la Regione ha avviato azioni di welfare culturale e servizi educativi diffusi finanziati dal fondo sociale europeo.
“Abbiamo messo al centro bambini e famiglie, facendo tutti un passo indietro per farne uno avanti insieme” ha spiegato Proietti. “In quell’area abbiamo realizzato 841 attività, coinvolgendo bambine e bambini da 0 a 12 anni e raggiungendo un impatto superiore al 20% della popolazione residente. Bibliobus e Ludobus hanno portato laboratori nei nidi e nei quartieri, facendo crescere i più piccoli e restituendo fiducia anche agli anziani, con legami tra generazioni”.
Sulla base di questa esperienza, la Regione ha esteso l’intervento con il progetto “Insieme”, del valore di 5,34 milioni di euro, di cui 3 milioni a valere sul fondo europeo di sviluppo regionale e 2,34 milioni sul fondo sociale europeo plus. “È un investimento- ha aggiunto la presidente – che rafforza i servizi di prossimità e la qualità della vita, condizione indispensabile per rendere conveniente restare nei luoghi in cui si è nati o che si è scelto di abitare”.
Accanto alla rete dei servizi sociali e culturali, la presidente ha indicato la connettività come asse strategico. “Quando non possiamo costruire subito nuove strade, abbiamo un percorso che ci unisce: il digitale. Le infrastrutture di rete riportano competitività nei borghi e aprono l’Umbria ai giovani lavoratori da remoto. Possiamo immaginare un “Erasmus” europeo dei nomadi digitali nei piccoli centri, se garantiamo connessioni affidabili e servizi”.
Nel dibattito con i rappresentanti di Castilla-La Mancha, Varmia-Masuria, Rivne e con la testimonianza di buone pratiche tecnologiche dalla Turingia, Proietti ha risposto a interventi dal pubblico sul tema dei servizi essenziali, a partire dalla sanità. “Ho tenuto la delega alla sanità perché l’Umbria, come altre regioni con molti territori interni, vive criticità oggettive. Oggi il fondo sanitario nazionale è ripartito con criteri dove la demografia pesa in modo determinante: chi perde residenti rischia di avere meno risorse proprio dove servono di più. Stiamo chiedendo al governo una revisione dei criteri. Nel frattempo la telemedicina, se sostenuta da infrastrutture digitali affidabili, può diventare un moltiplicatore: il medico di un piccolo paese può consultare in tempo reale il massimo specialista del grande ospedale”.
La presidente ha collegato istruzione e servizi educativi alla tenuta demografica. “Gli asili nido costruiti con il Pnrr (Piano nazionale ripresa e resilienza) vanno riempiti di servizi. Puntiamo sullo 0-6 e su percorsi che includano anche l’insegnamento delle lingue fin dai primi mesi, perché fa la differenza nella formazione di un cittadino europeo”.
Sul fronte della transizione energetica, Proietti ha richiamato le opportunità delle comunità energetiche rinnovabili: “Con la nuova legge regionale sulle aree idonee, compatibilmente con il paesaggio, le rinnovabili sono una doppia occasione: riducono i costi dell’energia per chi resta e rafforzano la sostenibilità. L’Umbria è cuore verde d’Italia e vuole diventare anche cuore digitale d’Italia”.
In chiusura, Proietti ha sintetizzato il metodo che orienta l’azione regionale: “Volontà politica condivisa, amministrazioni che fanno squadra oltre le appartenenze, terzo settore coinvolto, valutazione degli impatti. Così trasformiamo le buone pratiche in politiche strutturali. Restare nei territori interni deve essere una scelta possibile, sostenibile e desiderabile”.