Rinnovo patenti: “Ridurre o azzerare i costi burocratici per chi ha patologie”

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La riflessione non è affatto banale e non sempre scontata. Perché un italiano affetto da patologie che lo costringono frequentemente alle procedure per il rinnovo della patente, dove sostenere per intero i costi dello stesso rinnovo? A farla è Claudio Carlino, sessantenne residente a Perugia e originario di Cassino, che si trova spesso costretto a ‘rivedere’ la sua patente’  causa alcuni problemi di salute . Carlino, ogni due o tre anni,  deve essere esaminato da un’apposita commissione e soprattutto pagare marche da bollo, tasse e visita come qualsiasi altro cittadino chiamato al rinnovo del documento, con la differenza che tali costi il più delle volte vengono sostenuti ogni cinque massimo dieci anni. Facendo due rapidi conti, un italiano affetto da patologie spende per il rinnovo della patente mediamente tre volte quello spende un cittadino normale nell’arco della sua carriera da ‘guidatore”.

“Credo che non sia una cosa giusta – dichiara lo stesso Carlino – ed è arrivato il momento di farla notare. Chi ha dei problemi di salute già spende diversi soldi per visite e cure e questa ‘tassa della patente’ può essergli risparmiata. Sto valutando di fare una raccolta firme per sensibilizzare le istituzioni verso questo tema: lo Stato non può approfittarsi di chi non sta bene e tassare un servizio che invece dovrebbe fornire con altri importi o renderlo gratuito, anche per un valore sociale”.