Protocollo questura-Omphalos contro la violenza di genere

280
Foto Ansa
 

Obiettivo è proteggere le persone di ogni orientamento sessuale

 

   

Un’assunzione di impegni per il contrasto di fenomeni di violenza compiuti per orientamento sessuale e identità di genere, per proteggere le persone di ogni orientamento sessuale da qualsiasi forma di violenza prevenendo e contrastando episodi di reati di matrice omo-transfobica è l’obiettivo di un protocollo d’intesa siglato oggi tra la questura di Perugia e l’associazione Omphalos.

Lo hanno fatto nel corso di un incontro al quale hanno preso parte il questore Giuseppe Bellassai e il presidente Stefano Bucaioni.

Il protocollo impegna a promuovere il centro antidiscriminazioni per il sostegno di persone lesbiche, gay, bisessuali e trans vittime di violenza in ragione dell’orientamento sessuale e l’identità di genere, a favorire l’istituzione di tavoli tecnici, promuovere iniziative volte a consentire e facilitare l’emersione del fenomeno della violenza e promuovere un’adeguata formazione al personale interessato su come rapportarsi in modo non discriminatorio alle persone lgbt, in particolare quelle vittime di violenza fisica, psicologica, economica, verbale e altre forme di discriminazione di matrice omofobica e transfobica. Il protocollo ha come obiettivo anche di fornire assistenza e sostegno alle vittime in tutte le fasi del percorso di uscita dall’eventuale maltrattamento e di incrementare la raccolta dei dati sulla violenza, favorendo l’elaborazione di statistiche relative all’andamento del fenomeno.

“L’accordo – ha spiegato il questore Bellassi – trova la sua ragione di essere nella volontà della polizia di Stato e in particolare della questura di Perugia, insieme all’associazione Omphalos nel procedere nel senso di una estensione della possibilità di venire incontro alle necessità e alle esigenze di coloro che si trovino discriminati in ragione del loro orientamento sessuale. Noi da sempre svolgiamo attività che hanno al centro il rispetto dell’altro. Con questo protocollo non facciamo altro che declinare nella pratica quelle che sono le indicazioni precise e puntuali della Carta costituzionale che intende tutelare ogni essere umano da discriminazioni di qualsivoglia tipo”.

“La firma di questo protocollo – ha spiegato Bucaioni – è un passo importante nel percorso di prevenzione e di contrasto alle discriminazioni e alle violenze per le persone lgbt. Il centro antidiscriminazione nell’ultimo anno ha ricevuto circa 500 richieste di accesso che comprendono sia episodi di discriminazione e di violenza che richieste di aiuto e di supporto in tante altre situazioni. Il numero da l’idea di quanto ancora c’è da fare e di quanto le persone lesbiche, gay, transessuali e trans si sentano ancora in difficoltà nell’affrontare diversi aspetti della propria vita, dal mondo del lavoro alla scuola, negli uffici pubblici e in tante altre situazioni. Una iniziativa quella di oggi che tra l’altro rientra all’interno del percorso che abbiamo iniziato nel 2017 con la legge regionale contro le discriminazioni per orientamento sessuale e l’identità di genere che è stata approvata e che ha fatto piano piano i suoi passi. Credo sia importante continuare su questa linea perché quando si costruiscono collaborazioni si migliora il contesto nel quale si vive. Il rispetto dell’altro e dell’altra è la chiave di una convivenza civile in una città”.