Ospite alla Regione Umbria il regista cinese Meng Jinghui

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Far conoscere in Cina gli eventi culturali umbri, a un pubblico composto per il 90 per cento da giovani e particolarmente interessato alle opere innovative e di qualità, con un interscambio tra cultura contemporanea italiana e cinese. La presenza in questi giorni in Umbria del regista cinese Meng Jinghui, accompagnato dalla direttrice dell’Istituto italiano di cultura a Pechini Stefania Stafutti, è servita a muovere i primi passi verso la collaborazione: il regista si è incontrato ieri con il regista e direttore artistico del Festival dei Due Mondi di Spoleto, Giorgio Ferrara, per proseguire con i rappresentanti del Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto, del Teatro Stabile dell’Umbria e stamattina con la Fondazione Umbria Jazz, rappresentata da Stefano Lazzari. “Già nell’incontro dell’aprile scorso a Pechino, in occasione dei concerti di Umbria Jazz in Cina, era emersa la volontà di cercare di costruire insieme una sinergia e un confronto fra artisti ed eventi – ha rilevato l’assessore regionale alla Cultura, Fernanda Cecchini, nel porgere il benvenuto al regista e alla direttrice dell’Istituto italiano di cultura – Auspichiamo che questi incontri in Umbria possano tradursi in una grande collaborazione, in una ‘contaminazione’ fra le diverse espressioni culturali. Si avvia infatti ora un rapporto che potrà essere irrobustito ed allargato ad altre realtà culturali della nostra regione, quali il Festival delle Nazioni, e che sono certa sarà proficuo anche per gli sviluppi futuri della collaborazione con Umbria Jazz”. Il regista Meng Jinghui a Spoleto, in particolare, ha approfondito le conoscenze sul Festival fin dalle sue origini e ha assistito ad alcuni spettacoli. “Un Festival ricco di storia e vivo nel presente – ha detto, ringraziando a sua volta sia per l’accoglienza sia per la rapidità e la concretezza dopo la sua richiesta di incontrarsi e confrontarsi con i rappresentanti dei festival e delle stagioni teatrali umbri –. Con il direttore Ferrara l’incontro è stato ottimo e costruttivo – ha riferito – Abbiamo prefigurato la possibilità di definire un programma di scambi già a fine 2016 o inizio 2017”. “I primi incontri – ha specificato – servono per comprendere la profondità e l’intensità del reciproco interesse su cui poi costruire il futuro. Oltre allo scambio di produzioni, pensiamo anche a laboratori congiunti con giovani autori, attori e registi e all’ipotesi di coproduzioni, puntando su opere nuove e di valore come richiede il pubblico giovanile, a una piattaforma di scambio sul piano teorico sulla critica teatrale. Un lavoro a lungo termine, che vorremmo definire con un documento congiunto per un progetto più complessivo e, appunto, di più lunga durata”. Le potenzialità sono notevoli. “In Cina – ha sottolineato la direttrice dell’Istituto italiano di cultura a Pechino, Stefania Stafutti, fautrice di questi incontri e persona ‘chiave’ nell’organizzazione del debutto in Cina di Umbria Jazz – l’Umbria è conosciuta per le sue bellezze artistiche, ma meno per i suoi festival e gli eventi culturali. Comincia ad essere apprezzato il Festival dei Due Mondi, considerato fra le manifestazioni di maggior rilievo. Ci sono enormi possibilità di crescita sia per il teatro che per gli altri eventi culturali visto l’interesse del pubblico cinese, per questo dopo il grande successo di Umbria Jazz in Cina abbiamo favorito gli incontri fra le realtà culturali cinesi ed umbre con l’idea di rafforzare sinergie, per occasioni di scambio, coproduzioni”. La scheda. Meng Jinghui è la voce più rappresentativa del teatro sperimentale d’avanguardia cinese. Fondatore e direttore del Beijing Film Festival dal 2008; fondatore e direttore del Festival del Teatro Internazionale di Wuzhen dal 2013. Laureato dell’Accademia Centrale di Arte Drammatica di Pechino nel 1986. Dal 1987 ha prodotto e messo in scena decine di capolavori della drammaturgia internazionale tra cui “Aspettando Godot” (Beckett), “La cantatrice calva” (Ionesco), “Il soldato Woyzeck” (Buchner), “Il balcone” (Genet), “L’amore è più freddo della morte” (Fassbinder). Tra le produzioni originali troviamo “Bootleg Faust”, “Rinoceronti in amore”, “Ambra”, “Le opinioni di due cani sulla vita”, “L’amore delle tre melarance”, “Vivere” (dal romanzo di Yu Hua) “La vera storia di Ah Q” (dal romanzo di Lü Xun). Dal 2008 possiede il proprio teatro L’Alveare dove sono stati messi in scena, oltre alle sue produzioni, anche numerosi lavori di giovani registi cinesi d’avanguardia. Dal 2011 le sue opere partecipano regolarmente all’Off Festival di Avignone. Dopo l’annuncio del Premio Nobel a Dario Fo (1997) ha prodotto “Morte accidentale di un anarchico” in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura (1998) poi rappresentato al Festival di Torino 2000 in presenza dell’autore e premiato come la miglior opera teatrale. Attualmente sulle scene di Pechino “Aveva due pistole con gli occhi bianchi e neri”, un altro lavoro di Dario Fo, sta ottenendo un ottimo riscontro di pubblico e di critica. Nel 2014 ha portato in Italia “Rinoceronti in amore”, alle Fonderie Teatrali Limone, di Torino.