Orvieto: exploit di visitatori al pozzo di San Patrizio

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Orvieto: exploit di visitatori al pozzo di San Patrizio. Crescono anche i visitatori della Torre del Moro. Buono l’impatto con il green pass obbligatorio per monumenti e musei

   

L’estate 2021 fa segnare un exploit di visitatori al pozzo di San Patrizio di Orvieto. Nel mese di luglio sono stati infatti 28.122 gli ingressi ovvero il 42% in più rispetto al 2020 (19.794) e addirittura il 53,6% in più dello stesso periodo del 2019, anno che fece registrare il record di visitatori al capolavoro di ingegneria realizzato da Antonio da Sangallo il Giovane.

A luglio si rafforza dunque il trend di crescita dei flussi turistici verso il pozzo di San Patrizio iniziato a giugno (+6,5% rispetto al 2020) che si sta consolidando anche nei primi giorni di agosto malgrado le novità introdotte relative all’obbligatorietà del green pass per accedere a monumenti e musei.

Nella prima settimana di agosto sono stati 11.569 i visitatori contro i 9.238 dello stesso periodo dell’anno precedente (+25%), con punte di 1.800 biglietti staccati nella giornata di domenica 7 agosto.

Numeri importanti anche dalla Torre del Moro nonostante le stringenti limitazioni dovute all’emergenza sanitaria in base alle quali, per via della struttura del monumento, è possibile accedere fino a un massimo di 23 persone in contemporanea con salite ogni 30 minuti. A giugno sono salite in cima alla torre 1830 persone, a luglio 2914 e nella prima settimana di agosto 1197.

Non è possibile confrontare tali dati con le statistiche del 2020 poiché a giugno e luglio la Torre del Moro venne aperta solo nei week end, ma in questa estate 2021 il monumento che domina la città di Orvieto ha raggiunto e superato i livelli pre Covid: a luglio +19% rispetto al 2019 (2455 ingressi) e ad agosto +23% rispetto al 2019 (975).

“I dati che ci arrivano dagli ingressi dei monumenti di proprietà del Comune di Orvieto – commenta il Sindaco e Assessore al Turismo, Roberta Tardani – sono entusiasmanti e sono il frutto dell’incessante lavoro di promozione della città che stiamo portando avanti da un anno e mezzo a questa parte sulla scia dell’altrettanto ottima attività realizzata dalla Regione Umbria. Dopo il primo pesante lockdown le piccole città d’arte e borghi sono state premiate dagli effetti del Covid sui viaggi e dalla tendenza al turismo di prossimità, ripeterci e soprattutto superarci non era affatto facile ne tantomeno scontato. Lo abbiamo fatto promuovendo costantemente Orvieto su tutti i principali media nazionali anche durante il secondo lockdown, ospitando numerose produzioni cinematografiche e televisive, rinnovando e innovando i servizi turistici, costruendo una stagione estiva ricca di eventi di qualità capaci anche di avere eco mediatico.

Molto buono – prosegue – è stato anche l’impatto con la novità del green pass obbligatorio per monumenti e musei che ci preoccupava per le conseguenze che avrebbe potuto avere sugli spostamenti soprattutto nel periodo clou dell’estate. I turisti si sono dimostrati comprensivi, disciplinati e rispettosi delle regole, pochissime le persone che hanno dovuto rinunciare alla visita e che sono stati indirizzati presso le farmacie della città per poter effettuare i tamponi in assenza di green pass. Al pozzo di San Patrizio, in accordo con il soggetto gestore Sistema Museo, è stato raddoppiato il personale per la rilevazione della temperatura e il controllo del green pass in modo tale da poter contenere file e attese. A questo scopo sono stati predisposti percorsi distinti per i possessori di Carta Unica, coloro che hanno prenotato e acquistato il biglietto on line e per i partecipanti alle visite guidate che stanno ottenendo un buon successo”.

Gli indicatori che abbiamo – conclude – ci dicono che in questa estate i flussi turistici verso la nostra città sono tornati ampiamente sopra i livelli pre Covid malgrado i contingentamenti e le limitazioni. Questo era il primo obiettivo minimo per poter tornare, se la situazione sanitaria ce lo consentirà, a riprendere il lavoro iniziato prima dell’emergenza sanitaria che, nell’ambito del piano di marketing territoriale recentemente presentato, punta a proporre a Orvieto come destinazione e aumentare la permanenza media in città e sul territorio”.