Operaio morto in Umbria: si indaga sul rispetto delle norme del lavoro

237

Magistrato vuole accertare se sono stati utilizzati tutti gli strumenti strumenti di sicurezza

   

Si concentrano sul rispetto della normativa in tema di incidenti sul lavoro le indagini avviate dopo la morte in seguito alla caduta in uno scavo, ieri, di un operaio di 36 anni originario della provincia di Avellino dipendente di una ditta impegnata nei lavori di scavo-manutenzione di un metanodotto in località Podere Caiano, nel comune di Orvieto.

Lo ha reso noto la Procura di Terni annunciando l’iscrizione nel registro degli indagati “quale atto dovuto” in vista degli accertamenti medico-legali di datori di lavoro e preposti di cantiere. L’obiettivo – si legge in una nota del procuratore Alberto Liguori – è di “perimetrare eventuali responsabilità penali tra società appaltatrice dei lavori e società subappaltatrici”. In particolare sull’eventuale mancato rispetto delle norme che prevedono, sempre secondo il magistrato, la “presenza obbligatoria” di apposite transenne ai lati dello scavo per prevenire le cadute e sull’effettiva dotazione dei dispositivi di protezione individuali. La Procura ha reso noto che l’operaio è risultato dipendente della ditta Ispea srl impegnate nei lavori sul metanodotto gestito dalla Snam. La sua morta è stata causata da un “trauma cranico da precipitazione tenuto conto della profondità dello scavo”, circa cinque metri. L’uomo è stato soccorso da alcuni colleghi ma quando è arrivato il personale del 118 il trentaseienne era già morto. Il pm che coordina l’indagine ha disposto l’esame esterno del cadavere e in base ai risultati deciderà se procedere o meno all’autopsia.

La vicenda non ha scosso anche i politici umbri. Di seguito il commento di Simona Meloni (Pd).

“Mai abbastanza ci impegneremo per contrastare questa piaga delle morti bianche di lavoratori, spesso lontano da casa e non sempre tutelati a sufficienza, che perdono la vita nell’esercizio di un diritto costituzionale come quello del lavoro”.

Così la capogruppo del Partito democratico, Simona Meloni, in merito
“all’ultima vittima di un incidente sul lavoro”.

“L’episodio di Castel Viscardo – prosegue Meloni – è solo l’ultimo di una lunga serie. Stando ai dati INAIL, gli infortuni sul lavoro sono aumentati del 23 per cento nei primi mesi dell’anno. E la Regione Umbria, al di là degli enunciati simbolici e delle frasi di circostanza, cosa sta facendo per arginare questo fenomeno terribile? Serve dunque un cambio di passo e, soprattutto – conclude -, che alle belle parole con le quali il Consiglio regionale ha licenziato all’unanimità una mozione di cui ero prima firmataria, seguano i fatti”.