A Perugia, nella mia città, un ragazzo di appena 23 anni è stato trovato morto nel parcheggio dell’università.
Secondo quanto riportano i giornali, si presume che sia stato colpito da una ferita da arma da taglio al petto.
È una notizia che lascia senza parole, che toglie il respiro, perché non si può accettare che un ragazzo di ventitré anni venga trovato così, da solo, nel silenzio della notte, con la vita spezzata in un modo tanto assurdo quanto ingiusto.
Quando una città si sveglia con una tragedia come questa, tutto cambia.
È come se per un momento il tempo si fermasse, e la quotidianità venisse travolta da una domanda che non trova risposta: come può accadere una cosa del genere?
Non dovrebbe mai succedere, non in un Paese civile che vuole ancora riconoscersi nei valori del rispetto e della vita.
Perché ogni giovane che muore così è una sconfitta per tutti.
Nell’attesa che vengano chiarite le dinamiche di questa morte terribile, il mio pensiero va ai genitori, alla famiglia, agli amici di questo ragazzo. A chi oggi vive un dolore che nessuna parola potrà mai lenire.
Perugia oggi si è svegliata più triste, più ferita, più sola.
E con lei, un pezzo del cuore di tutti noi.”