Marsciano: in biblioteca due banchi da lavoro restaurati del tabacchificio Pietromarchi. A dare nuova vita a due tavoli di legno è stato Giuseppe Ricci che ne ha curato il restauro insieme a Gaetana Luchetti
Sono stati piani di lavoro sui quali veniva smistato il tabacco raccolto nella Media Valle del Tevere, all’interno del tabacchificio Pietromarchi, dove sono rimasti, una volta chiusa l’attività, a degradare lentamente. Ora due di questi grandi tavoli in legno sono tornati a nuova vita, completamente restaurati, ed hanno una nuova funzione, quella di banchi per la lettura all’interno della biblioteca comunale Luigi Salvatorelli.
Questo importante recupero nasce da una proposta di Gaetana Luchetti, sostenuta dall’amministrazione comunale, e si è reso possibile grazie all’opera di restauro, fornita gratuitamente, di Giuseppe Ricci. Come spiega Gaetana,
“il desiderio di restituire ai marscianesi un reperto della loro storia è nato durante la stesura del mio libro sulle tabacchine. Visitando il tabacchificio Pietromarchi, che attende da anni una giusta attenzione strutturale, ho capito il valore della memoria storica di quel periodo nella nostra comunità. Al contempo ho temuto una verosimile dimenticanza, tipica di questa società frenetica e mutevole. Ho voluto fortemente che i due unici banchi di cernita dimenticati in un pertugio dello stabilimento fossero riportati alla originaria bellezza. Ora sono in una stanza della nostra biblioteca a testimonianza di un vissuto che non è mai finito del tutto”.
“A Giuseppe e Gaetana, che ha ideato e tenuto le fila di questa bellissima iniziativa – afferma il vicesindaco di Marsciano, con delega alla cultura, Andrea Pilati – va il ringraziamento del Comune di Marsciano. Quanto è stato fatto non è solo ridare colore e decoro a dei tavoli in legno altrimenti destinati ad un inesorabile disfacimento, ma ha permesso di recuperare dei veri e propri spazi di lavoro dal grande valore simbolico restituendoli ad un nuovo utilizzo, all’interno della biblioteca comunale, in un senso di continuità culturale tra passato e presente che lega tra loro le generazioni. Il banco di legno dove antiche donne smistavano le foglie di tabacco è oggi un comodo appoggio per la lettura dove giovani studenti possono leggere anche le storie di quelle donne”.