“L’Umbria può somministrare 5mila dosi al giorno di vaccini”

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“L’Umbria può somministrare 5mila dosi al giorno di vaccini”. Lo annuncia la Presidente della Regione, Donatella Tesei

“L’Umbria ha una capacità di vaccinazione per il Covid che ci potrà permettere di somministrare 5 mila dosi al giorno, più del doppio rispetto a 15 giorni fa. Se avessimo i vaccini saremmo in grado di coprire tutta la popolazione umbra, compresi perfino i neonati, in cinque mesi”.

   

Lo ha sottolineato la presidente della Regione Donatella Tesei intervenendo in Assemblea legislativa.

“Ovvero ad agosto potremmo avere coperto almeno con la prima dose tutta la popolazione umbra, se avessimo i vaccini. Ho chiesto e continuo a chiedere a gran voce al Governo anzitutto il riequilibrio delle dosi per popolazione, 16 mila dosi che spettano all’Umbria ma non furono consegnate da Arcuri nonostante le puntuali richieste fatte da me e dalla Sanità. Ci sono poi ulteriori 50 mila dosi chieste al ministro Speranza. C’era stato assicurato che si sarebbe valutata questa situazione e spero sia anche all’attenzione delle linee direttive del nuovo commissario proprio per combattere le varianti. Sono convinta che i lockdown generalizzati siano misure di assoluta emergenza. Dopo un anno di pandemia servono misure rigorose ma mirate e comprensibili”.

Invece, il portavoce dell’opposizione Fabio Paparelli (PD) ha sottolineato come:

“Pochi giorni fa è uscito il dato sulla sanità del 2018, che mette in evidenza come noi vi abbiamo lasciato una sanità al secondo posto per l’erogazione delle prestazioni e i conti in ordine. Nell’affrontare la prima ondata del Covid voi ve ne siete giovati e siamo riusciti a contenere virus, contagi e decessi. Oggi dovete farvi carico dei vostri fallimenti. Che stanno scritti nel confronto dei numeri della seconda ondata. La presidente ci mostra sempre il bicchiere mezzo pieno mentre per noi non è nemmeno mezzo vuoto. Anche il dato sui posti di terapia intensiva è allarmante: noi arriveremo al massimo quando tutti dovremmo essere vaccinati. La presidente deve ricordare che prima dell’inizio della pandemia le terapie intensive in Umbria erano nella media nazionale. Il fallimento di oggi è legato alla mancata programmazione tra la prima e la seconda ondata. Ancora oggi ci viene detto che ci sono problemi sui tracciamenti, che si sono persi ad ottobre e non sono mai stati recuperati. Non mi risulta che siano stati spesi tutti i fondi nazionali per le terapie intensive. Avevate presentato piani per le terapie intensive realizzabili nel 2023. Le assunzioni promesse non ci sono state mentre ci sono state molte fughe. I dati sui piani vaccinali non mentono. I numeri sui contagi e sui decessi sono impressionanti. Molte altre regioni hanno avuto dati in crescita fin da gennaio ma l’Umbria rappresenta un caso eccezionale, in negativo. Nella vicina regione Lazio, con una popolazione molto maggiore e molte più difficoltà nei controlli, i decessi sono aumentati di 4 volte rispetto a settembre. Da noi sono aumentati di 12 volte. I consiglieri di maggioranza si divertono coi social invece di salvaguardare gli interessi della comunità. Abbiamo chiesto misure omogenee in tutta la regione, per salvare le zone in cui non c’erano le varianti. Ora invece anche a Terni ci sono tutte le varianti e serviranno misure più restrittive. Questo era prevedibile, dato che verso Terni si muovono studenti e lavoratori da altre zone. Voi fino a qualche settimana fa volevate riaprire. Ricordo le sfilate con commercianti e ristoratori per chiedere le riaperture. Continuiamo a non consentire l’asporto per i circoli ricreativi, che per alcune periferie rappresentano l’unico presidio sociale, che rischia di sparire. Avete predisposto un piano basato su ospedali da campo di cui non sapete che fare e su presidi fuori regione. Il picco di saturazione delle terapie intensive è sempre alto e il vostro ospedale da campo è inattivo. Non si erogano prestazioni sanitarie, per alcune operazioni ci si deve spostare di centinaia di chilometri. In alcuni ospedali l’alta specialità è ferma. Avete pensato di investire milioni di risorse pubbliche, con tanto di gara, in un ospedale da campo che non funziona e che non ha una destinazione chiara. Le risposte che date sono una autodenuncia dei vostri errori. A Terni non avete voluto ristrutturare l’ex Milizia perché altrimenti i pazienti dovevano essere spostati con le ambulanze mentre si ammette che a Perugia i pazienti vengono spostati nell’ospedale da campo proprio con le ambulanze. Continuate a perseverare in decisioni sbagliate. Mentre il Governo accelera sull’approvvigionamento dei vaccini, voi raccontate sono una parte della realtà. Terni e Perugia non possono avere un solo punto vaccinale. Altre Regioni si sono attrezzati con strutture mobili, noi siamo fermi ai due capoluoghi. È ora di finirla con gli annunci. Siamo quartultimi per i vaccini somministrati. Il 30 percento delle dosi non sono state utilizzate. Dovete rendere noto quando gli umbri potranno effettuare la prenotazione del vaccino e cosa farete delle dosi eventualmente avanzate. Vengono previste 80 assunzioni ad Umbria Salute, dopo aver sostenuto che era un carrozzone. La riduzione del numero dei distretti sanitari che avete previsto servirà solo ad allontanare le istituzioni dai cittadini. Le dichiarazioni dell’assessore Coletto non corrispondono con quelle del direttore Giannico e la scelta di assumere un avvocato per sanzionare chi esprime critiche è molto grave. Il codice di comportamento viene utilizzato come arma impropria per zittire le critiche”.