Dare attuazione al Programma regionale di educazione alla pace “La mia Scuola per la Pace” con azioni finalizzate ad accrescere la qualità dell’offerta formativa regionale così da fornire agli studenti un’educazione permanente alla pace e alla cittadinanza glocale, ai diritti umani, alla legalità, alla fratellanza e alla giustizia: è quanto si propone il protocollo d’intesa sottoscritto stamani, a Palazzo Donini, tra l’assessore regionale all’istruzione Antonio Bartolini, la Direttrice generale dell’Ufficio scolastico regionale per l’Umbria, Sabrina Boarelli, e il coordinatore della Tavola della Pace, Flavio Lotti. Il protocollo, di durata triennale, vuole fare dell’Umbria un laboratorio nazionale ed europeo della cultura della pace partendo dalle scuole, con l’obiettivo di promuovere l’educazione permanente dei giovani e di educarli sui temi oggetto dell’intesa, sviluppando la collaborazione tra scuole, enti locali e territorio e favorendo l’incontro e lo scambio di esperienze di studenti e insegnanti delle diverse scuole e città. Un percorso che – secondo i promotori dell’iniziativa – può concretamente mettere i giovani nella condizione di affrontare le grandi sfide del 21esimo secolo e di interagire con soggetti, culture, religioni e ambienti diversi, anche promuovendo attività di pace ed azioni di impegno civile. Il Programma raccoglie le sfide lanciate da Papa Francesco con la diffusione della lettera enciclica “Laudato sì” e dalle Nazioni Unite che hanno dato avvio alla realizzazione dell’Agenda 2030, con l’obiettivo di assumere la grande “sfida educativa” che viene dall’urgenza di affrontare insieme le crisi globali che incombono, dall’impoverimento alle guerre, dalle migrazioni al cambiamento climatico. Da qui la scelta di arricchire l’offerta formativa regionale con l’inserimento permanente dell’educazione alla pace e alla cittadinanza globale, in sintonia con i programmi e le raccomandazioni dell’Unione Europea, del Consiglio d’Europa, dell’Onu, dell’Unesco e dell’Alto Commissariato per i Diritti Umani. Si punta inoltre a favorire lo sviluppo in Umbria della rete nazionale delle scuole di pace, con lo scambio delle esperienze, delle conoscenze e delle buone pratiche e la messa in comune di prassi e metodologie, la produzione e la diffusione di materiale didattico.
“Quello che abbiamo sottoscritto oggi – ha detto l’assessore regionale all’istruzione Antonio Bartolini – è un Programma ambizioso ed importante per la comunità regionale e per i ragazzi e le ragazze dell’Umbria perché l’istruzione – ha aggiunto l’assessore mutuando una frase di Nelson Mandela – è l’arma più potente che si può utilizzare per cambiare il mondo e noi vogliamo creare un mondo di pace. Ce ne è bisogno – ha evidenziato Bartolini – perché la globalizzazione sta producendo anticorpi, purtroppo sempre più legati a nazionalismi e populismi. Lo testimonia il mutamento epocale che sta avvenendo in Gran Bretagna e negli Stati Uniti, con l’uscita dalla Unione Europea e la chiusura delle frontiere agli immigrati, due Paesi di grande tradizione democratica che hanno combattuto per la Pace. Una situazione – ha sottolineato l’assessore – che crea grande preoccupazione, anche se fortunatamente abbiamo democrazie bilanciate e su questo dobbiamo continuare a lavorare, partendo proprio dai luoghi dove i valori di pace e fratellanza sono nati: la Scuola e l’Università”.
“L’Umbria – ha affermato Bartolini – ha portato avanti il vessillo della pace, da San Francesco a San Benedetto, a Capitini e nello Statuto della Regione, agli art. 2 e 4, si assume come valore profondo della identità regionale il trasmettere alle future generazioni la cultura della pace, da promuovere attraverso la formazione. La firma di questo protocollo – ha concluso Bartolini – rappresenta quindi anche uno strumento che dà attuazione a questi valori fondanti”.
“Questo protocollo – ha detto Flavio Lotti – dà continuità ad un percorso da anni portato avanti dalla regione ed è importantissimo che questo accada adesso perché viviamo un tempo pericolosissimo. Infatti assistiamo a guerre che sembrano sorgere ovunque, alcune molto concrete altre più virtuali, come ci ricorda la giornata odierna dedicata alla lotta contro il cyberbullismo che è anch’esso una guerra concreta e dolorosa anche se virtuale. Il protocollo – ha aggiunto – non si limita a portare in primo piano i valori della democrazia, della fraternità, della non violenza e della solidarietà, ma si pone l’obiettivo di mettere in moto l’impegno di una comunità che pone al centro il ruolo straordinario della scuola come motore della cultura e della pace. Abbiamo pensato alla scuola – spiega Lotti – non solo come luogo di apprendimento, ma come centro di ricerca dove si lavora per far crescere le abilità dei giovani per inserirsi in un mondo più complesso, interdipendente, globalizzato e interconnesso. Per imparare a lavorare tra diversi in mondi che stanno cambiando. Abbiamo lanciato una sfida che è rivolta a tutte le istituzioni, le comunità, le associazioni per rigenerare valori ed impegno e combattere la rassegnazione. Una grande alleanza educativa – ha concluso il coordinatore della Tavola per la Pace – per far fronte ad una sfida educativa, non per competere ma per cooperare. Un progetto che farà storia e, mi auguro, aprirà una storia nuova”.
“La scuola ha aderito a questa iniziativa – ha detto la Direttrice generale dell’Ufficio scolastico regionale per l’Umbria, Sabrina Boarelli, – perché ci sono gli studenti, generazioni in formazione che vogliamo accompagnare verso il futuro ed il cambiamento di un mondo che ci manda sempre più segnali contrari alla pace. La firma dell’ Accordo costituisce dunque un atto formale di condivisione degli obiettivi e delle finalità. Siamo qui – ha aggiunto – perché come persone crediamo nelle cose che facciamo. Il protocollo conferma la validità di percorsi già avviati con l’obiettivo di suscitare una vasta mobilitazione educativa in tutta l’Umbria. Un impegno che era stato oggetto di un apposito seminario che si è tenuto nei mesi scorsi a Montemorcino per avviare specifici progetti su questi temi con il coinvolgimento dei docenti, perché li considerassero nei piani di offerta formativa che stavano redigendo a inizio di settembre, consapevoli che l’Umbria è una regionale che ha sempre mostrato sensibilità su queste tematiche. Le giornate dedicate a specifiche questioni e criticità sono importanti – ha sottolineato -, ma poi da queste giornate deve attivarsi un percorso concreto, caratterizzato dalla fattività e dall’impegno ad operare. Nel protocollo si dà grande spazio alla partecipazione degli studenti perché diventino protagonisti dei loro progetti di vita, perché acquisiscano un uso critico dei media e dei new media”.
Si intende inoltre promuovere la collaborazione tra scuole e enti locali per uno sviluppo educativo. Le iniziative – ha concluso Boarelli – saranno portate avanti anche con un piano di formazione per i docenti centrato su questi concetti che verranno inseriti nel Piano regionale di formazione dove, per la prima volta, si evidenzia che la formazione per i docenti è anche un dovere. Se si vuole aiutare il processo di crescita dei giovani – ha concluso – non si può infatti prescindere dalla formazione in un contesto come la scuola che è in continuo movimento e dove le cose cambiano velocemente”.
Fra le attività previste dal programma: l’organizzazione di un seminario di presentazione del programma e del piano di attività e la diffusione del Protocollo d’Intesa sottoscritto oggi; una campagna per promuovere l’inserimento nei Piani di offerta formativa di tutte le scuole dell’Umbria di programmi didattici di educazione alla pace e alla cittadinanza globale, a partire dal Programma nazionale 2016-2017 “Proteggiamo la nostra casa”; la formazione del personale docente finalizzato all’acquisizione delle conoscenze e delle competenze relative all’educazione alla pace e alla cittadinanza globale, attraverso il rinnovamento della didattica e dell’azione delle scuole, con particolare attenzione al protagonismo degli studenti anche in un’ottica di alternanza scuola lavoro.
E’ inoltre in programma l’educazione all’uso critico dei media e dei new media, sia come strumenti di apprendimento che di comunicazione, sviluppando l’incontro e il confronto tra il mondo della scuola e il mondo dell’informazione, tra gli operatori del servizio pubblico scolastico e gli operatori del servizio pubblico radiotelevisivo; l’organizzazione di percorsi e laboratori di pace e cittadinanza globale a partire dall’illustrazione e dallo studio della lettera enciclica “Laudato sì” e degli “Obiettivi di Sviluppo Sostenibile”; la raccolta e valorizzazione delle esperienze più significative di educazione alla pace e alla cittadinanza globale nelle scuole dell’Umbria e l’elaborazione, a partire dalle esperienze realizzate a scuola, di percorsi didattici per gli anni 2017-2019. Tutte le attività saranno realizzate dalla Tavola della pace in sinergia e collaborazione con la Regione Umbria e l’Ufficio scolastico regionale dell’Umbria. Ad un gruppo di lavoro composto da un rappresentante di ciascun soggetto firmatario spetterà inoltre il compito di operare per il raggiungimento degli obiettivi prefissati.