Inclusività, il Paradriving Tour fa tappa alla Mostra nazionale del cavallo di Città di Castello

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Ragazzi normodotati e con disabilità insieme in viaggio in carrozza. Da un’idea del tecnico Andrea Schulz il progetto organizzato da Fise Umbria

   

Parola d’ordine: inclusività. Il mondo dell’equitazione umbra, in testa il comitato regionale della Federazione italiana sport equestri, è impegnato in prima fila nel cercare di estendere a ogni persona, comprese quelle con disabilità, la possibilità di godere di tutti i diritti e di poter partecipare a qualsiasi attività. Rientra in questa mission anche il progetto del Paradriving Tour che quest’anno, nel weekend di sabato 7 e domenica 8 settembre, ha avuto il suo punto di arrivo e luogo centrale di attività nella Mostra nazionale del cavallo di Città di Castello. Partite dal Santuario della Verna giovedì 5 settembre, varie carrozze trainate da cavalli hanno accolto a bordo ragazzi normodati e con disabilità, proprio per favorire l’inclusione, per un’attività di turismo lento e superamento delle barriere fisiche e relazionali. Guidate da tecnici esperti, le carrozze hanno svolto varie tappe dando la possibilità a più persone di partecipare al progetto e consentendo a tutti di ammirare lentamente i paesaggi e le bellezze incontrate lungo il cammino. Fino all’arrivo alla Mostra nazionale del cavallo dove, in spazi predisposti, i ragazzi con disabilità hanno sperimentato quanto appreso nei giorni precedenti provando a condurre un attacco in un luogo protetto all’interno della mostra.

A ideare e promuovere questa iniziativa, organizzata insieme alla Fise Umbria e a tante altre realtà e singoli professionisti, è il tecnico e driver Andrea Schulz:

“Nelle prime due edizioni abbiamo compiuto il percorso Cortona-Assisi, ma quest’anno abbiamo di dare il nostro contributo alla Mostra del cavallo. Il viaggio è dedicato ai ragazzi disabili perché pensiamo che la carrozza sia un mezzo perfetto per promuovere l’inclusione. Perché in carrozza bisogna essere un team a cui devono contribuire allo stesso modo sia i ragazzi normodotati che con disabilità. Quindi in carrozza non si nota più la disabilità, ma anzi diventa, per certi aspetti, la forza che ci fa andare avanti”.

“Con questo progetto – ha commentato anche la presidente di Fise Umbria, Mirella Bianconi, che ha accolto le carrozze al loro arrivo a Città di Castello – vogliamo mostrare cosa intendiamo per inclusività: vivere insieme e fare sport tutti insieme. Da questa esperienza sono nate storie commoventi e scaturiti legami e amicizie che non si limitano ai giorni del tour ma proseguono tutto l’anno. Quest’anno abbiamo portato il Paradriving Tour alla Mostra nazionale del cavallo perché questo era il tema centrale di questa edizione”.