In Umbria il 10,3% delle imprese è di stranieri

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Dato in aumento che non compensa il calo delle ditte di italiani

   

Il 10,3% delle aziende in Umbria è di stranieri (erano il 7,5% dieci anni fa), ma se nel 2012 la regione era sopra la media nazionale, oggi è sotto.

La crescita delle aziende straniere, come nel resto d’Italia, non compensa il calo di quelle di italiani: il ‘buco’ è di 1.271 imprese.

Ed è più elevata della media la quota di aziende gestite da stranieri comunitari. Lo evidenzia un Focus sull’Umbria di un’indagine nazionale curata dall’Ufficio comunicazione e stampa della Camera di commercio dell’Umbria, basata su dati Infocamere-Unioncamere.
Nel decennio 2002-2012 in Umbria le imprese di stranieri sono cresciute del 35,4% (meno della media nazionale, che segna +41,2%), passando da 7.222 a 9.792, con un incremento di 2mila 560 unità che non compensa il calo di 3.831 imprese di italiani avvenuto nel decennio. Il ‘buco’ accumulatosi nella decade è quindi di 1.271 imprese.
Delle 9.792 imprese di stranieri presenti oggi in Umbria, il 28,1% fa riferimento a persone comunitarie (il dato umbro è superiore al 20,6% della media nazionale), mentre il 71,9% fa riferimento e persone extracomunitarie (media nazionale 79,4%) Per quanto riguarda i comuni, Fossato di Vico (19%), Attigliano (18,3%), Tuoro sul Trasimeno (17,8%), Valtopina (15,2%), Parrano (14,8%) e Montegabbione (14,6%) sono quelli che, al 31 dicembre 2022, presentano le percentuali più elevate di imprese di stranieri sul totale delle imprese del comune. In coda, Poggiodomo (nessuna impresa di stranieri sulle 17 aziende esistenti nel comune) e Monteleone di Spoleto (0,9%).
Tra i comuni più grandi, con oltre 15mila abitanti, le percentuali più elevate a Umbertide (13,9%), quindi Terni (13,8%), Gualdo Tadino (13,6%), Foligno (12,5%) e Perugia (12,3%). In coda Narni, Orvieto, Todi, Gubbio e Assisi. A livello provinciale non ci sono differenze sostanziali.
Per quanto riguarda invece i numeri assoluti ovviamente le cose cambiano, risentendo della grandezza di ciascun comune. Ad esempio, il comune umbro con più imprese straniere in assoluto è il capoluogo di regione (2.194 su 17.801 imprese totali), quindi Terni (1.490 su 10.802 totali).