Impresa e futuro al centro dell’Assemblea pubblica di Confindustria Umbria

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Briziarelli: “Più concretezza nelle scelte europee” – Urbani: “Serve un Piano per l’industria umbra”

   

 

Si è svolta a Umbriafiere di Bastia Umbra, in forma di cena di gala, l’Assemblea pubblica di Confindustria Umbria 2025, che ha visto la partecipazione del Presidente nazionale di Confindustria Emanuele Orsini e del Ministro per gli Affari Europei, il PNRR e le Politiche di Coesione Tommaso Foti.

La serata è stata aperta dal saluto della Presidente della Regione Umbria Stefania Proietti e condotta dal direttore di Umbria TV Giacomo Marinelli Andreoli. Durante l’evento, la direttrice di QN – Il Resto del Carlino, La Nazione e Il Giorno, Agnese Pini, ha dialogato con gli ospiti istituzionali su economia, Europa e prospettive del sistema produttivo italiano.

L’Assemblea si è tenuta a pochi giorni di distanza da quella privata del 28 ottobre, nella quale Giammarco Urbani, Amministratore Delegato della Urbani Tartufi, è stato eletto nuovo Presidente di Confindustria Umbria per il biennio 2025–2027, succedendo a Vincenzo Briziarelli.

Briziarelli: “Meno ideologia, più industria”

Nel suo intervento, il Presidente uscente Vincenzo Briziarelli ha tracciato un bilancio del suo mandato e ha offerto una riflessione lucida sullo scenario europeo e industriale.

“L’Europa da anni insegue un modello ideale, ma irrealistico – ha sottolineato – e così sta distruggendo il proprio sistema industriale. Con il Green Deal e il sistema ETS, che tassa proprio le aziende più efficienti, stiamo riuscendo nel paradosso di penalizzare chi inquina meno. È una forma di autolesionismo regolamentato che colpisce la nostra manifattura mentre i principali competitor continuano a crescere senza vincoli equivalenti. Il risultato – ha aggiunto Briziarelli – è che, in nome di un ambientalismo ideologico, stiamo mettendo in difficoltà i settori più avanzati e sostenibili del continente: l’automotive, l’acciaio, la ceramica, il cemento, il vetro. Settori che rappresentano la spina dorsale dell’industria europea. Inseguendo utopie, stiamo regalando intere filiere alla concorrenza cinese”.

“Sono anni – ha concluso – che chiediamo neutralità tecnologica: dateci un obiettivo, poi lasciate che industria e scienza trovino la strada. Invece, l’Europa ha voluto imporre anche la ricetta e il risultato è sotto gli occhi di tutti. Dobbiamo tornare al mondo vero, quello fatto di numeri, lavoro e investimenti, non di rendering e slogan. È tempo di regole semplici, tempi certi e politiche industriali che premino chi innova e produce in Europa, non chi delocalizza. Se vogliamo davvero un’Europa sostenibile, dobbiamo prima di tutto difendere la sua industria: senza impresa non c’è transizione, non c’è occupazione, non c’è futuro. Per ridurre la pressione fiscale, potenziare i servizi e rafforzare il sostegno sociale, serve una sola medicina: favorire la crescita degli investimenti e costruire un contesto capace di attrarli”.

Urbani: “Un Piano straordinario per l’industria umbra”

Il Presidente Giammarco Urbani ha delineato la visione programmatica del suo mandato, richiamando la necessità di un grande “Piano straordinario per l’industria dell’Umbria”, costruito insieme alle istituzioni e alle parti economiche e sociali della regione.

“L’Italia ha bisogno di un Piano per l’industria e anche l’Umbria ne ha bisogno – ha detto Urbani – Abbiamo energie e competenze straordinarie che devono poter esprimere tutto il loro potenziale. È il momento di elaborare un progetto condiviso, fondato sulla produttività, sull’innovazione e sulla capacità di generare valore aggiunto. Ho già avviato un percorso di confronto con le istituzioni, gli operatori economici e i principali attori del territorio, con l’obiettivo di condividere questa prospettiva e per lavorare insieme ad un grande progetto per l’industria regionale. Ma anche qui, in Umbria, dobbiamo fare la nostra parte. Serve più produttività, che resta il vero nodo della nostra economia”.

Urbani ha espresso apprezzamento per le misure nazionali a favore delle imprese e ha ribadito l’impegno a collaborare con la Regione Umbria. “Una spinta in avanti – ha spiegato – la potrà dare proprio la Zes che con le semplificazioni burocratiche e con il credito d’imposta, può davvero essere anche da noi un acceleratore di sviluppo. Ma non è sufficiente. Dobbiamo usare bene i Fondi di Coesione della vigente e della prossima programmazione per fare in modo che ogni euro pubblico si traduca in crescita vera”.

Nel ringraziare il Presidente uscente, Urbani ha concluso sottolineando il valore del sistema produttivo umbro: “Abbiamo imprese solide, persone straordinarie e un territorio con un potenziale ancora inespresso. La rapidità dei cambiamenti ci sollecita però a riprogrammare un percorso di crescita del manifatturiero che si fondi sulla capacità di generare maggiore valore aggiunto. Dovremo quindi sederci intorno ad un tavolo e mettere a terra politiche, strumenti e risorse per favorire la crescita e la competitività delle imprese. È un obiettivo ambizioso, rispetto al quale sono ottimista perché abbiamo relazioni e competenze che permettono di essere concreti e veloci”.

 

Riconoscimenti alle imprese associate

Nel corso della serata sono state premiate le imprese associate da 75 e 50 anni, a testimonianza del legame duraturo e della fiducia nel sistema Confindustria.
A ricevere i riconoscimenti per 75 anni di adesione:

Biocostruzioni, Calcestruzzi Cipiccia, Forti e Spinelli e Mannocchi.

Per 50 anni di adesione:

Cancellotti, Pellegrini Costruzioni, Salvati, Splendorini Molini-Ecopartner, Tecnostrade e Tiziancaffè.

I premi sono stati consegnati dal Presidente uscente Vincenzo Briziarelli e dal nuovo Presidente Giammarco Urbani.