Giornata mondiale contro la violenza sulle donne

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Come ogni anno la violenza maschile sulle donne fa mancare all’appello centinaia e centinaia di donne.  Non da tregua, una guerra tra poveri, la negazione più aberrante del rispetto della persona, la violazione dei diritti umani più vergognosa a cui assistiamo ogni giorno anche nel nostro Paese, nelle nostre città, nelle famiglie, in ogni luogo. Una donna uccisa ogni 48 ore, in due casi su tre per aver voluto interrompere la relazione con quel marito o quel partner che poco tempo dopo si è trasformato in assassino (Rapporto Eures 2014 sul femminicidio in Italia). Fin tanto che continuerà, non potremo pretendere di aver compiuto reali progressi verso la parità, la pari dignità, lo sviluppo e la pace nel mondo. Non a caso l’aggressività maschile è riconosciuta dall’ONU il peggiore crimine contro l’umanità e la prima causa di morte e di invalidità permanente per le donne in tutto il mondo. Una sfida che anche la Provincia di Perugia con la Consigliera provinciale di parità Gemma Bracco, non intende mollare a partire dal costante rapporto con i giovani, con le associazioni, con le istituzioni, con il mondo della scuola. E come ogni anno anche quest’anno, proprio con questi soggetti, abbiamo promosso per il 25 novembre un incontro pubblico – previsto alle ore 10.00 presso il Palazzo della Provincia di Perugia – sala Consiglio provinciale (P.zza Italia, 11), al quale prenderanno parte anche  alcune classi delle scuole superiori.  Proprio la scuola è per la Consigliera di parità il luogo-progetto per scardinare il fenomeno della violenza attraverso nuovi modelli educativi-didattici-formativi, volti all’educazione all’affettività, al rispetto della persona, all’affermazione dei valori del genere umano. In Umbria cresce la Rete dei servizi “dedicati” all’accoglienza delle donne maltrattate, alla prevenzione e contrasto alla violenza. Ma solo accrescendo la consapevolezza comune che il problema non è solo di chi la violenza la subisce ma di tutti, avremo contribuito sensibilmente a fare grandi passi avanti, a diventare tutti più civili, moderni, europei all’avanguardia nel mondo.