Giornata della Memoria: iniziative in tutta la regione

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Molti i Comuni coinvolti

Il 27 gennaio è una data importante perchè in tutto il mondo ricorre il Giorno della memoria. Viene ricordato l’arrivo delle truppe sovietiche dell’Armata Rossa ad Auschwitz e quindi la scoperta dell’orrore del campo di concentramento, uno dei luoghi del genocidio nazista.
Ad Assisi, a ricordare questa data è il Sindaco Stefania Proietti
“Ricordare quell’orrore e farlo conoscere ai giovani è il dovere di ogni istituzione, di ogni cittadino. È un dovere di civiltà a cui tutti siamo chiamati.  Perchè soltanto tenendo a mente la carica di brutalità avvenuta per mano dei nazisti si possono creare le condizioni per un futuro di pace e fraternità. Ascoltare le testimonianze di coloro che hanno vissuto sulla propria pelle la tragedia della Shoah significa conservare la memoria di uno dei più terribili crimini firmati dagli uomini contro l’umanità, significa toccare con mano quanto sia stata tremenda la disumanità dell’uomo contro l’uomo che riesce a uccidere con ferocia dopo aver umiliato la dignità di uomini, donne, giovani, anziani, bambini. Il Giorno della memoria – continua il sindaco – non è  però soltanto un omaggio alle vittime, ai loro parenti, ai superstiti, che è sempre doveroso, ma deve essere ogni anno il riconoscimento pubblico di un periodo storico in un’Europa in cui hanno  prevalso la bestialità e la morte. Ricordare quell’orrore vuol dire però non solo commuoversi e indignarsi per i crimini nazisti ma anche e soprattutto adoperarsi perchè “simili fatti non possano mai più accadere” come recita la legge del 2000 che ha istituito il Giorno della Memoria in Italia. Quindi non si tratta di una celebrazione bensì l’impegno alla conoscenza del nostro passato, anche di quelle azioni così disumane di cui non possiamo che vergognarci”.
Quest’anno il Giorno della Memoria ad Assisi si svolge in forma virtuale e online a causa della pandemia da Covid-19. Il programma prevede che domani, giovedì 27 gennaio, alle 10 ci sarà un momento di riflessione con letture e testimonianze in diretta streaming dal Museo della Memoria. Sempre domani, alle 11, in Prefettura a Perugia, si svolgerà la consegna di medaglie d’onore a 11 cittadini della provincia di Perugia deportati o internati nei lager nazisti, sarà insignito anche un assisano, Manlio Fiordi.
A tal proposito ricordiamo che il consiglio comunale di Assisi il 17 giugno dell’anno scorso, conferì la cittadinanza onoraria per la pace ai sopravvissuti italiani alla Shoah, fu un evento carico di emozioni e particolarmente importante perchè il riconoscimento fu voluto da tutta l’assemblea comunale, all’unanimità, senza distinzioni partitiche,  in considerazione anche del fatto che dal 2004 la Città di Assisi è stata insignita della Medaglia d’oro al merito civile concessa dal presidente della Repubblica per aver salvato 300 ebrei. Sabato 29 gennaio alle 15, da piazza del Vescovado, partirà il percorso alla scoperta dei luoghi assisani della Memoria con la visita di alcuni monasteri dove furono nascoste diverse famiglie ebree.  Alle 17,30 seguirà la visita guidata al Museo della Memoria (per partecipare è necessario avere il Green pass e indossare la mascherina). Il programma arriva fino a martedì 1 marzo, Giornata europea dei Giusti, con la presenza di Edith Bruck che in mattinata incontrerà gli studenti al teatro Lyrick di Santa Maria degli Angeli e il pomeriggio sarà accolta nella Sala della Conciliazione del Palazzo comunale. Edith Bruck, di origine ungherese, è nata in una numerosa famiglia ebrea. Nel 1944 il suo primo viaggio la porta, poco più che bambina, nel ghetto del capoluogo, e di lì ad Auschwitz, Dachau, Bergen-Belsen. Sopravvissuta alla deportazione, negli anni ha reso testimonianza nelle sue opere. E il primo marzo racconterà ad Assisi la sua vita.
Queste, invece, le dichiarazioni della neo Presidente della Provincia di Terni, Laura Pernazza

“Il Giorno della Memoria non è il mero espletamento di una rituale formalità, è invece il monito all’umanità a non replicare una vicenda che per la sua drammaticità e la sua estensione non ha eguali, fortunatamente, nella storia dell’uomo. L’olocausto – afferma – non è un’invenzione giornalistica, letteraria o propagandistica, non è la storia scritta dai vincitori. È la realtà, è la piega sbagliata della storia ed è da questa piega che dobbiamo trarre forza e insegnamento per noi e per le generazioni future affinché quel dramma non abbia più a ripetersi. Domani la Provincia di Terni – dichiara – non mancherà di rinnovare la memoria dei deportati di Auschwitz e con essa quella dei milioni di uomini e donne uccisi dalla follia nazista e non mancheranno di farlo tutti i comuni del territorio. Lo faremo insieme – aggiunge – e lo faremo con il resto dell’Umbria e con tutta l’Italia, ribadendo con forza e determinazione che la vita umana è sacra e non può essere alla mercé di nessun regime e di nessuna folle avventura da qualsiasi parte essa possa sorgere. Il Giorno della Memoria – spiega infine la presidente – non è solo un omaggio alle vittime, ma anche un riconoscimento pubblico e collettivo di un fatto particolarmente grave di cui l’Europa è stata capace. È una lezione universale perché la shoah non riguarda soltanto il popolo ebraico, ma l’intera umanità”.

   

Celebrazioni anche a San Giustino. In vista della ricorrenza internazionale per commemorare le vittime dell’Olocausto, l’assessorato alle Politiche Scolastiche del Comune ha donato dei libri agli studenti delle scuole del territorio, per sottolineare l’importanza di non ripetere gli stessi errori.

“Anche quest’anno il 27 gennaio celebriamo il Giorno della Memoria – riferisce l’assessore Milena Crispoltoni – e lo facciamo non con spirito meramente commemorativo, ma con l’impegno morale e civile di mettere in atto tutto il possibile per opporsi ad ogni forma di intolleranza e di sopraffazione. Quello che ancora oggi ci riempie di orrore è che durante le dittature nazifasciste le azioni più turpi furono studiate nei minimi particolari ed  eseguite da uomini che non si posero il perché delle proprie azioni, che compirono  le più grandi atrocità senza sentire alcun richiamo provenire dalla propria coscienza.  Il 27 gennaio del 1945 quando i cancelli del campo di concentramento di Auschwitz furono abbattuti ciò che  si trovarono di fronte i soldati dell’esercito sovietico fu uno scenario straziante: migliaia di prigionieri stremati dalla fame e dal freddo, baracche gelate racchiuse entro siepi di fili spinato e linee di alta tensione.  E attorno forni crematori per eliminare ogni traccia di quelli che furono esseri viventi, un tempo pieni di speranze, progetti, futuro. Ma quello che era accaduto ad Auschwitz si era ripetuto in tanti altri lager, persino nella nostra Italia, con le stesse modalità, con la stessa “scientifica” metodologia distruttiva: cancellare il popolo ebraico e tutti gli oppositori al regime, non senza prima averne annientata ogni vitalità, ogni interiore resistenza. Che cosa era accaduto? Cosa aveva potuto cancellare ogni dubbio, ogni pensiero critico come se il concetto di “umanità” costruita in secoli di storia,  ogni senso di  giustizia e “com-passione”  fosse precipitato in un immenso nulla? Quello che oggi vogliamo ancora una volta sottolineare è che in qualsiasi circostanza l’uomo si trovi, egli non deve mai dimenticare la propria dimensione morale, la propria responsabilità di fronte a se stesso e agli altri. Le cose non accadono per caso ma perché le si è volute o si è lasciato che accadessero per noncuranza e indifferenza. Se dimentichiamo alcuni valori fondamentali: il riconoscimento della dignità di ogni essere umano, il considerare il mondo come  una casa comune da rendere migliore e più giusta, se pensiamo solo al nostro particolare, immediato interesse, ecco che perdiamo il nostro orientamento morale: non ci proiettiamo più verso il futuro, verso un domani migliore ma concorriamo a creare una realtà sempre più egoista e desolata. Il dolore e la solitudine sono i campi di concentramento di sempre: rinascono invisibilmente dove lasciamo crescere ingiustizia e indifferenza. Ogni giorno dovrebbe essere un giorno di memoria per portare alla luce e conservare quello che c’è di positivo nell’essere umano: la capacità di condividere non solo i beni materiali ma anche i sentimenti, le speranze ed i progetti per un futuro migliore per tutti. Non è facile parlare, in questo particolare momento storico, con i ragazzi delle nostre scuole, confrontarci con loro. Abbiamo, per questo, pensato di donare libri ai nostri studenti: “Una bambina e basta: raccontata agli altri bambini e basta” di Lia Levi, e “Le gemelle di Auschwitz” di Eva Mozes Kor, rispettivamente per gli allievi della Direzione Didattica e per i ragazzi dell’Istituto Comprensivo del nostro territorio. Saranno gli insegnanti a trarre liberamente spunto per la loro attività da questi racconti di vita vissuta. A loro, il “grazie” della Amministrazione Comunale di San Giustino”.

Ad Umbertide, invece, si illuminerà di rosso la facciata della scuola primaria “Giuseppe Garibaldi” per ricordare tutte le vittime dell’Olocausto. L’iniziativa, promossa dal Comune di Umbertide e dal I Circolo Didattico, rientra nelle celebrazioni del Giornata della Memoria che ogni anno si celebra il 27 gennaio, giorno in cui nel 1945 vennero abbattuti i cancelli del campo di Auschwitz.

“Ricordare, riflettere e mettere in atto ogni azione per non dimenticare. E’ nostro dovere fare in modo che il sacrificio di chi sulla propria pelle subì la prigionia nei campi nazisti non venga mai dimenticato – afferma il sindaco Luca Carizia – È un invito che va soprattutto verso le nuove generazioni affichè atrocità di questo genere non accadano più nel corso della storia rispettando e mantenendo vivi i valori su cui si fondono la nostra democrazia e la nostra Repubblica”.

Evento esclusivo domani per le scuole medie di Panicale, Piegaro e Paciano in occasione della Giornata internazionale della memoria. Giovedì 27 gennaio dalle 10 in streaming gli studenti della Valnestore incontreranno il giornalista sportivo Riccardo Cucchi per conoscere storie di sport durante il Nazismo e le leggi razziali.

“Un evento – spiegano i promotori – per analizzare il fragoroso e devastante impatto avuto dalle Leggi Razziali e dalla Shoah nella vita reale di giovani sportivi che volevano solo continuare a coltivare il proprio sogno e il proprio talento”.

Riccardo Cucchi, storica voce di “Tutto il calcio minuto per minuto”, racconterà di campioni di sport discriminati e perseguitati.

Campioni famosi e osannati fino al giorno prima, subito dopo messi ai margini di ogni manifestazione, per poi finire in prigione e, in alcuni casi, nei campi di sterminio. Cucchi ne ricostruisce le vicende sportive, personali e familiari e le racconta con il giusto equilibrio tra tristezza e commozione, contestualizzando quelle vicende con la correttezza e la professionalità che gli sono proprie. Cucchi sarà intervistato da Ketty del Blog vialeggendo. L’incontro è promosso dal Comune di Piegaro, l’Istituto Comprensivo Panicale-Piegaro-Paciano e l’associazione Il Borgo.