Expo Casa: Rete cooperativa 110 lancia progetti di rigenerazione urbana

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Allo scopo stretto un partenariato con l’associazione Nuove Ri-generazioni Umbria – La start up umbra vuole collaborare al Pnrr Umbria riqualificando borghi e periferie

   

In occasione della 38esima edizione di Expo Casa, il più importante appuntamento regionale dedicato al costruire, all’abitare e al risparmio energetico, la start up umbra Rete cooperativa Centodieci, a un anno esatto dalla sua creazione, ha illustrato all’Umbriafiere di Bastia Umbra i suoi primi risultati e, soprattutto, presentato i progetti su cui sta lavorando in un’ottica di rigenerazione urbana. Rete cooperativa Centodieci è un’iniziativa promossa da Legacoop Umbria per offrire un servizio completo nell’ambito del Superbonus 110%, composta da quattordici società cooperative che si occupano dalla progettazione alla gestione delle pratiche, dalla costruzione edile alla gestione sociale dell’abitare.

“Cerchiamo di collaborare alla realizzazione del Pnrr Umbria – ha dichiarato Laerte Grimani, presidente della Rete cooperativa Centodieci – concentrandoci sul concetto di rigenerazione urbana. Non vogliamo fare nuove realizzazioni edilizie: in un territorio straordinario come il nostro sarebbe assolutamente fuori luogo. Noi vorremmo contribuire, anche con progetti che già abbiamo, alla rigenerazione strutturale di borghi, periferie e quartieri, mettendoli poi a disposizione dei cittadini attraverso operazioni di social housing che rispondano ai fabbisogni di quella data comunità”.

“Nei processi di partenariato pubblico privato – ha chiarito Matteo Ragnacci, presidente di Legacoop Produzione e servizi Umbria –, crediamo di essere il partner ideale delle Pubbliche amministrazioni regionali nella coprogettazione di percorsi di rigenerazione e riqualificazione urbana e rurale. Siamo in grado, infatti, di accompagnare la rigenerazione strutturale attraverso un processo più inclusivo, resiliente e generatore di economie locali e innovazione sociale. È fondamentale allacciare alla riqualificazione dei luoghi, l’apporto fondamentale della comunità locale composta da cittadini, imprese, forze sociali e associative. Insieme possiamo costruire una residenzialità in linea con i principi di Agenda 2030 che risponda a fabbisogni condivisi e migliori la qualità della vita delle persone. Le nostre imprese per la loro natura collettiva, intersettoriale e a forte impatto sociale, saranno decisive nel partenariato con la Pubblica amministrazione per il raggiungimento di questo fondamentale obiettivo di sviluppo locale”.

In quest’ottica, Rete cooperativa Centodieci ha dato vita a una collaborazione con l’associazione Nuove Ri-generazioni Umbria con l’obiettivo di elaborare e sviluppare, nell’ambito del Pnrr, programmi di recupero e riqualificazione del patrimonio immobiliare in grado di garantire qualità e sicurezza dell’abitare sia dal punto di vista sociale che ambientale.

“Abbiamo già avuto esperienze simili – ha commentato Mario Margasini, presidente del Comitato scientifico di Nuove Ri-generazioni Umbria –. Abbiamo lavorato, ad esempio, in Valnerina in occasione della ricostruzione: c’era, infatti, bisogno di riprogettare e ridefinire una comunità, di comprendere appieno le necessità di chi rimaneva a vivere lì e quindi in che modo si poteva sviluppare un’attività e un lavoro. Affinché non ci sia spopolamento servono servizi, ma anche lavoro. Trovare le vocazioni di un territorio affinché vi sia sostenibilità economica”.