Disegno di legge “Sgravi alle attività economiche lago Trasimeno e di Piediluco”

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Disegno di legge “Sgravi alle attività economiche lago Trasimeno e di Piediluco”
 

Illustrata in Prima commissione la proposta di legge della Giunta per l’ulteriore riduzione dei canoni per le pertinenze idriche e per le spiagge a causa delle difficoltà derivanti dalla crisi idrica

   

La Prima commissione dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, presieduta da Francesco Filipponi, si è riunita a Palazzo Cesaroni per iniziare l’esame del disegno di legge di iniziativa della Giunta regione “Modificazione alla legge regionale 29 luglio 2025, numero 5”. La modifica all’”Assestamento del Bilancio di previsione della Regione Umbria 2025-2027 con modifiche di leggi regionali” prevede una maggiore riduzione del canone dovuto da tutte le attività economiche per l’utilizzo delle pertinenze idrauliche e delle spiagge lacuali. La riduzione del canone lacuale è dettata dalla persistente siccità che ha colpito in particolare il lago Trasimeno negli ultimi anni.

Illustrando l’atto ai commissari, l’assessore Tommaso Bori ha spiegato che la riduzione prevista viene incrementata dal 30% al 50% per le attività economiche con scopo di lucro e viene prevista una riduzione del 20% dei canoni dovuti anche per le attività economiche senza scopo di lucro. Viene inoltre differito ulteriormente, dal 31 agosto al 15 ottobre, il termine del pagamento del canone per l’anno 2025 per consentire il pagamento tenendo conto della maggiore riduzione disposta da questo atto. Bori ha sottolineato che questa proposta di legge è frutto di una concertazione con gli enti locali coinvolti dal problema. La crisi idrica in Umbria si manifesta al Lago Trasimeno, ma anche in quello di Piediluco. In particolare la situazione del Trasimeno evidenzia criticità dovute ai bassi fondali e all’impraticabilità di alcune aree portuali, compromettendo l’accesso alle darsene e l’utilizzo dei posti barca. La riduzione ulteriore, rispetto a quella già prevista, è finalizzata a preservare e garantire lo svolgimento delle tante imprese economiche, anche quelle senza scopo di lucro, che operano o che hanno intenzione di operare sul demanio lacuale. Questo, ha evidenziato Bori, è un tema sollecitato da tutte le amministrazioni, a prescindere dal colore politico.

Nell’atto si legge che la situazione del lago Trasimeno dal punto di vista della fruizione delle aree gestite dai concessionari si è ulteriormente aggravata: il 10 settembre 2025 il livello delle acque del lago era a meno 165 centimetri sullo zero idrometrico, mentre il 10 giugno 2025 era a meno 129 centimetri. Al termine dell’illustrazione i commissari hanno chiesto agli uffici di Palazzo Cesaroni di redigere l’istruttoria tecnico normativa e quella tecnico finanziaria