Deruta, si spengono le luci del museo e si accende l’arte

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Il direttore del Museo, Francesco Federico Mancini, farà una lezione sul canale facebook del Comune di Deruta sullo Sposalizio della Vergine di Zipirovic, a lume di candela!

   

Il Comune di Deruta aderisce a M’Illumino di Meno, il programma di Radio 2, in collaborazione con Rai per il Sociale, spengendo il Museo regionale della ceramica, ma accendendo le luci della cultura e dell’arte. Il direttore del Museo, Francesco Federico Mancini terrà, infatti, questa sera sul canale facebook del Comune di Deruta, alle ore 20, una lezione, a lume di candela, sullo Sposalizio della Vergine di David Zipirovic. L’opera è stata di recente restaurata, su commissione del Comune di Deruta, grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, e resa fruibile a tutti, dandole una nuova casa al Museo (in precedenza era collocata nella Sala della Giunta del Comune).

Questa la lezione del direttore:

“Si è concluso da pochi giorni il restauro di un’opera molto importante presente nel Museo Regionale della Ceramica di Deruta. Si tratta dello Sposalizio della Vergine di David Zipirovic, artista che nasce a Cherson (Ucraina) nel 1885.  Eseguito a Deruta tra il 1924 e il 1927, questo lavoro è copia fedele dello Sposalizio della Vergine, ora a Brera, dipinto da Raffaello nel 1504 per la chiesa di San Francesco a Città di Castello. La sua monumentalità (realizzato in ceramica, è composto da 108 formelle quadrate, ciascuna di cm. 20 di lato e misura complessivamente cm. 220 x 156) e la sua perfezione tecnica ne fanno un’opera assolutamente unica.

David Zipirovic, figlio di un infermiere ucraino, nasce a Cherson, nel 1885. Dopo aver conseguito il titolo di perito in architettura nella scuola di Odessa, nel 1909 si trasferisce a Parigi dove frequenta l’Accademia di Belle Arti; qui inizia a interessarsi di arti decorative e in particolare di ceramica. Nel 1914 giunge a Roma per approfondire gli studi in architettura e pittura. Allo scoppio della rivoluzione russa (1917) non rientra in patria. In serie difficoltà economiche, trova impiego prima presso un’impresa di costruzioni ferroviarie e poi, dal 1923, presso la Maioliche Deruta, cooperativa di artigiani derutesi nata nel 1904, rinnovata nel 1920 grazie a un assetto societario a forte vocazione imprenditoriale.

Qui l’artista, benevolmente accolto dalla locale comunità artigiana, inizia a distinguersi per le sue straordinarie abilità tecniche e disegnative, divenendo presto un punto di riferimento per gli stessi ceramisti di Deruta. L’esperienza internazionale di Zipirovic, che può vantare, fra l’altro, la frequentazione dell’ambiente parigino negli anni in cui prende piede lo stile floreale o liberty, aggiunge elementi di novità alla rivisitazione di forme e modelli della tradizione locale.

Il breve soggiorno di Zipirovic a Deruta si conclude nel 1927, quando l’artista, salutato da una grande festa di piazza organizzata in suo onore, lascia la cittadina per rientrare in Russia.

I venti anni che scandiscono l’attività finale di Zipirovic sono segnati da due fondamentali eventi: la sua assunzione presso l’Istituto dei Silicati di Mosca e il suo passaggio, poco tempo dopo, nel Laboratorio Artistico del Palazzo dei Soviet. Se in risposta al primo incarico l’artista si fa apprezzare per la perfezione tecnica acquisita nelle precedenti esperienze, ma soprattutto per la produzione di targhe con i ritratti di Lenin, Stalin, Gorkij, Tolstoi e di soldati dell’Armata Rossa, nel secondo caso riesce a distinguersi per la progettazione di apparati decorativi destinati ad arricchire il gigantesco complesso edilizio voluto da Stalin. L’architetto russo Ivanickij, anch’egli attivo nel Laboratorio Artistico del Palazzo dei Soviet, dopo aver conosciuto Zipirovic, fa sapere all’Unione degli Artisti che non si può fare a meno della competenza di un maestro che possiede piena padronanza delle “tecniche di un’arte della quale egli si rivela forse l’unico maestro degno di questo nome nel nostro paese”. Purtroppo, la monumentale impresa architettonica, iniziata nel 1935 con la costruzione di poderose fondamenta, si interromperà nel 1941 per lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale. Il tramonto del grandioso progetto, per il quale Zipirovic si prodigherà con slancio e generosità, coincide con gli ultimi anni della sua vita: l’artista muore infatti a Mosca nel 1946″.