Da mercoledì, Umbria diventa zona arancione

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Da mercoledì, Umbria diventa zona arancione. Tesei a Sky Tg: “Ne prendiamo atto, ma avrà ripercussioni su bar e ristoranti”. Ecco cosa cambia

“Il ministro Speranza mi ha anticipato poco fa l’esito della riunione che ha stabilito il passaggio dell’Abruzzo, insieme ad altre quattro Regioni – Umbria, Basilicata, Liguria e Toscana – nella zona arancione. Gli effetti del provvedimento che il ministro si appresta a firmare in serata avranno decorrenza dalla giornata di mercoledì”.

Lo ha dichiarato il Presidente dell’Abruzzo, Marco Marsilio.

“Spostamento Umbria in zona arancione? Ne prendiamo atto. È chiaro che questo avrà ripercussioni su bar, ristoranti e su tutte quelle attività che hanno già avuto danni importanti finora”.

   

Lo ha detto il presidente della Regione Umbria Donatella Tesei intervenuta a SkyTg24.

“Mi attendo adeguamento misure economiche. Gli effetti del provvedimento avranno decorrenza dalla giornata di mercoledì. Il Governo ora deve garantire sostegno alle attività per fronteggiare la crisi. Questa non è solo un’emergenza sanitaria, ma è anche emergenza economica. Misure decreto ristoro sufficienti? Non lo so, sono misure. Ora il governo deve essere pronto ad adeguarle alla situazione. La situazione è seria. Noi siamo partiti, prima dell’emergenza, con un numero basso di terapie intensive a disposizione, 59. Da lì abbiamo implementato. Si tratta di un problema di carattere nazionale quello della mancanza di posti in terapia intensiva, della carenza di medici e specialisti. Per questo a giorni installeremo un ospedale da campo, accanto all’azienda ospedaliere Asl di Perugia con 37 posti letto in più”.

Ma cosa cambia? Ecco un riassunto:

Zona arancione:

Limiti agli spostamenti: in qualsiasi orario del giorno o della notte, è vietato uscire dal proprio comune e dalla propria regione, salvo che per esigenze di lavoro, studio, salute e necessità, ovviamente da indicare sul modulo di autocertificazione.

Attività commerciali: bar, ristoranti e pasticcerie rimangono chiusi h24, ad esclusione di catering e mense. Concesso il servizio di asporto (soltanto fino alle 22 e con divieto di consumare in loco o nelle vicinanze) e di consegna a domicilio. Rimangono chiuse palestre, piscine e centri sportivi, così come musei e mostre, teatri e cinema. Sospese le attività di sale scommesse, bingo e slot machine anche nei tabaccai. Chiusi anche i centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi (ad eccezione di farmacie e parafarmacie).

– Sono aperti i parrucchieri e i barbieri mentre i centri estetici sono chiusi, aperti anche i supermercati (e con essi tutti i negozi di generi alimentari), le farmacie e le parafarmacie.

– Tra le altre attività che rimangono aperte (proprio perché considerate di prima necessità), anche edicole, librerie e cartolibrerie, negozi di computer, elettronica ed elettrodomestici, di articoli sportivi e biciclette, concessionarie di auto e moto, i negozi che vendono prodotti per la pulizia della casa e per la cura della persona (comprese lavanderie e tintorie), le ferramenta, i fioristi e i vivai, i negozi di animali, ed i negozi di giocattoli e vestiti per bambini.

Le misure imposte nelle zone arancio saranno in vigore per 15 giorni. A seconda, poi, dell’evolversi dell’epidemia le regioni potranno trasformarsi in una zona gialla oppure rossa.