Colangeli e Montanari protagonisti al Teatro Caporali di Panicale

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Protagonisti dell’esilarante spettacolo “Il più bel secolo della mia vita” due popolari attori, molto amati dal pubblico, Giorgio Colangeli e Francesco Montanari, insieme a Maria Gorini, saliranno sul palco del teatro Caporali di Panicale, sabato 7 gennaio, alle ore 21. Giovanni non è stato riconosciuto alla nascita dalla mamma naturale. È, come si dice in gergo burocratico, un “N.N.”. Questa categoria in Italia conta, oggi, quasi tre milioni di persone. Giovanni odia i segreti, e adesso vuole conoscere il più grande per lui: “chi mi ha messo al mondo?”. Deve fare i conti, però, con una legge del nostro Paese, unica in Europa, che vieta ad un N.N. di venire a conoscenza dell’identità dei genitori naturali se non dopo aver compiuto 100 anni (Legge n. 184 del 4 maggio 1983). E’ il giorno del centesimo compleanno di Gustavo, un N.N, come Giovanni. Per lui è arrivato, di diritto, il momento di scoprire la verità sulle sue origini. Il neo-centenario è l’unica persona che riesce a capirlo veramente. Per entrambi questo incontro diventerà la resa dei conti. Sapere la verità, costi quel che costi, e se questo significa infrangere qualche ingiusta legge, i due sono pronti a farlo. Giovanni desidera una vita normale, accanto alla persona che ama, senza dubbi, incertezze e angoli bui….e per questo deve aspettare 100 anni?! Dopo tutto quello che gli N.N. e adottati hanno fatto per questo mondo? A questa categoria appartengono nomi illustri che nonostante le enormi lacune affettive, la paura di lasciarsi andare, di amare e di essere amati, hanno reso benefici a tutti: “Anche a voi banali figli riconosciuti!”. Per citarne alcuni: Richard Burton, Edgar Allan Poe, Marilyn Monroe, Dolce Remì, Eric Clapton, Nelson Mandela, John Lennon, Qui Quo Qua i nipoti di Paperino ……e la mamma? Chi l’ha mai vista? Fino ad arrivare a Gesù! È stato adottato anche lui, no? Il Viaggio alla ricerca delle origini di Gustavo li porta davanti a una dura realtà: sua madre è, sorprendentemente, deceduta. La possibilità di cercare non è eterna. Viviamo in un paese dove sono previsti sconti di pena, amnistie ed indulti e ogni reato, trascorso un numero ben definito di anni, comunque va in prescrizione. Allora perché non abbassare il limite dei 100 anni a un tempo più ragionevole? Trascorrere un’intera esistenza senza radici è un ergastolo invisibile. “Il più bel secolo della mia vita” vuole raccontare in chiave tragicomica la ferita primaria, ovvero quel dolore che provano tutti i bambini, e non più bambini, abbandonati alla nascita e denunciare la condizione “unica” nel nostro Paese, di chi, da piccolo, non è stato riconosciuto dai propri genitori naturali e una volta divenuto adulto non è riconosciuto da uno Stato che gli vieta di sapere la verità. Si può prenotare telefonicamente, al Botteghino Telefonico Regionale 075/57542222, tutti i giorni feriali, dalle 16 alle 20. I biglietti prenotati vanno ritirati mezz’ora prima dello spettacolo, altrimenti vengono rimessi in vendita. E’ possibile acquistare i biglietti anche on-line sul sito del Teatro Stabile dell’Umbria www.teatrostabile.umbria.it.