Città di Castello: “Mentre si inaugurano i moduli Arcuri del Governo Conte, punti vaccinali non operativi e mancate risposte sui trasferimenti di pazienti covid”

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Città di Castello: “Mentre si inaugurano i moduli Arcuri del Governo Conte, punti vaccinali non operativi e mancate risposte sui trasferimenti di pazienti covid”. Il Consigliere regionale del PD, Michele Bettarelli annuncia un’interrogazione

“A Città di Castello, mentre si inaugurano i ‘moduli Arcuri’ del Governo Conte, il secondo punto vaccinale non è operativo e ci sono mancate risposte sui trasferimenti di pazienti covid”.

   

È quanto dichiara il consigliere regionale Michele Bettarelli (Pd) annunciando la presentazione di una interrogazione per chiedere

“quali siano le ragioni della mancata piena operatività a Città di Castello del secondo punto vaccinale e quali siano i dati delle vaccinazioni giornaliere effettuate in tutti i punti vaccinali umbri. Mentre altre Regioni Italiane sono alle porte delle vaccinazioni per i sessantenni, in Umbria il piano vaccinale regionale, dopo le enormi difficoltà iniziali, sta ancora faticando a decollare tra ritardi, difficoltà organizzative che in questi giorni gravano ancora su over 80 e sui più fragili, punti vaccinali inaugurati e poi inspiegabilmente chiusi o comunque a ridottissimo servizio. Questo sta accadendo a Città di Castello dove il secondo punto vaccinale, essenziale per la vaccinazione di massa di tutta la popolazione dell’Alto Tevere, con una capacità vaccinale annunciata di circa 700 unità giornaliere, dopo lo stop totale registrato nei giorni pasquali risulta ancora sostanzialmente inattivo. Accade quindi che nei giorni in cui all’Ospedale di Città di Castello si vedono gli effetti dei provvedimenti del Governo Conte, con l’entrata in funzione del ‘Modular Hospital’, la nuova unità di terapia intensiva realizzata grazie all’intervento del’ex Commissario straordinario Arcuri che ha fornito alla Regione Umbria moduli prefabbricati per implementare i posti letto di terapia intensiva, registriamo ancora pesanti difficoltà e ritardi da parte della Regione. Un rallentamento nelle vaccinazioni che rischia di vanificare la disciplina degli umbri che sta portando ad una significativa contrazione del contagio nella nostra Regione affidando l’Umbria ancora una volta più che alla capacità organizzativa alla fortuna. Tutto questo mentre ancora resta senza risposta la mia semplicissima richiesta datata febbraio 2021, e per cui sono 14 i giorni da regolamento previsti per rispondere, sugli eventuali trasferimento di pazienti Covid in altre regioni, evidente segnale di fallimento del piano di salvaguardia disposto dal duo Tesei-Bertolaso”.