Castelluccio ‘sold-out’ ma serve regolare gli accessi

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Castelluccio ‘sold-out’ ma serve regolare gli accessi. Boom di turisti anche nell’ultimo fine settimana. Code interminabili e problemi alla circolazione

   

Castelluccio di Norcia ancora una volta presa d’assalto dai turisti per gustare le meraviglie di una natura e di un paesaggio unici, resi ulteriormente attraenti in questo periodo dai magnifici colori della fioritura. Un vero e proprio toccasana per un territorio ancora ferito per il terremoto del 2016 ma che rischia di diventare un boomerang se non si provvede quanto prima ad una regolamentazione del traffico e degli accessi. Domenica 5 luglio le strade che portano alla frazione nursina, sia dal lato umbro che da quello marchigiano, si sono trasformate in una sorta di ‘raccordo in pieno stile romano’, con code interminabili e lunghe ore di attesa. Le strade di montagna, complici lavori di manutenzione e riassetto della viabilità non ancora conclusi, si sono rivelate ancora una volta inadeguate ad ospitare un’ondata record di auto, moto, camper e pullman, complice anche l’inciviltà di chi, pur di regalarsi uno scatto tra i fiori e di farsi una passeggiata tra i prati, ha lasciato la propria auto lungo le strade principali, impedendo la corretta circolazione a doppio senso.

Il Sindaco di Norcia, presente sull’altopiano per partecipare alla giornata di festa organizzata come ogni anno dagli abitanti di Castelluccio di Norcia e Castel Sant’Angelo sul Nera, ha annunciato:

“Per il 2021 occorre istituire la prenotazione obbligatoria per salire a Castelluccio, mettendo a disposizione le navette, come deciso dal consiglio comunale nel 2016, con partenze che stabiliremo con il Parco dei Sibillini e la Prefettura, ma di certo così non è sostenibile sia per la pressione antropica che per gli stessi visitatori a cui non si riesce ad offrire un servizio all’altezza dello spettacolo naturale”.

LA POSIZIONE DI LEGAMBIENTE UMBRIA

“Un evento come quello della fioritura e un paesaggio di così straordinaria bellezza come quello del Pian Grande, del Vettore e dei Monti Sibillini giustamente attirano turisti da tutt’Italia, ma senza una regolamentazione chiara degli accessi diventa insostenibile la pressione turistica che tra giugno e luglio si riversa sugli altipiani di Castelluccio per godere della fioritura”.

Così commentano – Maurizio Zara presidente di Legambiente Umbria e Antonio Nicoletti responsabile nazionale aree protette e biodiversità di Legambiente.

“I prossimi fine settimana di luglio ci attende sicuramente una situazione ben peggiore – commentano i due esponenti di Legambiente – per questa ragione ci appelliamo alle istituzioni che hanno abbandonato qualsiasi idea di programmare per tempo il flusso turistico, che per fortuna continua a prediligere questo territorio, che va però accompagnato a scelte di mobilità sostenibile per garantire la conservazione di in uno degli altipiani più vasti dell’Italia centrale e al tempo stesso una delle zone più singolari e di qualità paesistica dell’Appennino dell’Italia Centrale. E senza pensare a proposte costose e inutili come gli impianti a cremagliera, una soluzione semplice e di poco impatto ci sarebbe ed è un Regolamento degli accessi e per lo stazionamento automezzi proposto già nel 2018 dal Parco Nazionale dei Monti Sibillini e mai applicato, che garantirebbe l’interesse degli abitanti e delle attività economiche e la salvaguardia dei luoghi evitando il parcheggio sui prati e la sicurezza delle persone”.

La proposta del Parco del 2018 – evidentemente dimenticato in qualche cassetto – prevede un piano modulare con aree di sosta con chiusura fino ad esaurimento dei posti, cominciando da quelle più prossime al Centro abitato, come l’anello stradale intorno a Castelluccio, altre successive aree di sosta per auto e per pullman a Forca di Presta, Forca di Gualdo e Scentelle, fino a quelle previste al Bivio Norcia-Arquata e dal Bivio da Arquata-Montegallo da attivare dopo il completamento delle prime. Un piano che richiede ovviamente l’organizzazione di un servizio di navette tra Norcia e Scentinelle e tra Arquata e Forca di Presta, l’utilizzo di sistemi semaforici e il presidio di personale autorizzato a regolare gli accessi e controllare che tutto avvenga secondo le regole. Determinante per il buon funzionamento del regolamento anche un’adeguata e capillare informazione, attraverso la stampa e gli altri media tra cui anche i social network, ma anche adeguata segnaletica lungo le strade di avvicinamento. Insomma uno strumento che viene applicato normalmente in qualsiasi area protetta, e al quale tranquillamente si adeguano i turisti che vogliono fruire di patrimoni naturali unici”.

Caos Fioritura: Noi per Norcia “necessari provvedimenti immediati, altrimenti intervento magistratura, per evitare incidenti”

“Se il prossimo fine settimana si ripeterà l’allucinante situazione di caos e di pericolo che si sta verificando da almeno tre settimane a Castelluccio di Norcia, chiederemo alla Procura della Repubblica di verificare se tutto ciò dipende da omissioni o mancati provvedimenti da parte di chi dovrebbe organizzare e vigilare sul buon andamento di eventi come la Fioritura”. E’ quanto sostengono i consiglieri comunali di Noi per Norcia, il gruppo consiliare di minoranza, Giampietro Angelini, Cristian Coccia, Antonio Duca e Pietro Iambrenghi. “Anche in questo fine settimana – affermano i consiglieri – abbiamo assistito a giornate che mai avremmo voluto vedere e che mai si sono viste nel corso degli ultimi cinquantanni. La Fioritura di Castelluccio è una festa che da sempre richiama migliaia di visitatori e, da sempre, l’Amministrazione  comunale, insieme alla Comunanza Agraria di Castelluccio, il Parco Nazionale dei Monti Sibillini e le altre organizzazioni che collaborano per l’organizzazione, si attivano molto tempo  prima dell’inizio dell’evento, che può protrarsi anche per diverse settimane, per disciplinare, insieme alle Forze dell’Ordine, Anas, Province di Perugia, Ascoli e Macerata ecc., il regolare afflusso e la sosta delle migliaia di autoveicoli che raggiungono dalle strade umbre e marchigiane, i Piani e la (ex, distrutta) frazione di Castelluccio. Alla luce delle chilometriche code di auto, camper e bus che si sono create quest’anno e che hanno costretto migliaia di visitatori a restare bloccati per ore sulle strade che dal versante umbro, e da quelli ascolani e maceratesi, portano fino a Castelluccio, ci si chiede perché non sono stati adottati provvedimenti adeguati e si è lasciato, per tre o quattro settimane consecutive, che si creassero situazioni di assoluta emergenza. E se fosse successo un qualche incidente o se ci fosse stato bisogno di interventi di urgenza, come si poteva intervenire visto che le strade erano completamente bloccate per chilometri? Come può l’assessore al turismo del Comune di Norcia prendersela con chi avrebbe dovuto provvedere ad informare gli automobilisti, se era lei stessa ed il Comune di Norcia a dover provvedere? Come può il sindaco tirarsi fuori da queste responsabilità visto che è lui stesso a dover disciplinare, con le sue ordinanze e il suo ruolo di raccordo con le Forze dell’ordine, questo tipo di manifestazioni? Ci auguriamo dunque che questa settimana sia utile per mettere in campo ogni iniziativa che serva a scongiurare il ripetersi dei gravissimi disagi che sono stati causati e che certamente creano danni alle persone, al turismo ed all’ambiente. Il tutto ovviamente sempre in attesa di interventi organici e strutturali che regolamentino gli afflussi esagerati in quel contesto ambientale unico al mondo e proprio per questo bisognoso di servizi e regolamentazioni, e non certamente di sogni irrealizzabili (e che,  tra l’altro, andrebbero a compromettere quei luoghi di pregio) come la ormai famosa “cremagliera” Norcia-Castelluccio