CORCIANO – C’è un posto, ogni anno, dove lo sport diventa festa, dove ragazzi e ragazze da tutta Italia si ritrovano per vivere quella che per molti è la loro prima “olimpiade”: è il Trofeo Coni. Nel 2025 la cornice è stata quella di Lignano Sabbiadoro, e tra i protagonisti c’erano anche i ragazzi della scuola Bonfigli di Corciano, campioni regionali di baseball5.
Un girone di ferro – Il destino non è stato tenero con gli umbri, inseriti in un girone durissimo con l’Emilia-Romagna campione in carica, la Basilicata numero 2 del ranking, la Puglia quarta forza nazionale e la Calabria, al debutto assoluto.
Eppure i ragazzi hanno risposto con coraggio, lottando punto su punto. Contro l’Emilia-Romagna la vittoria sembrava a portata di mano: vantaggio per gran parte del match, ma svanito solo all’ultimo attacco (12-10). La sfida con la Puglia è stata un’altra battaglia cuore a cuore, persa ancora sul filo (7-6). Poi è arrivata la gioia della vittoria netta con la Calabria (8-3), seguita dalla sconfitta contro la solidissima Basilicata (11-6).
Ai sedicesimi di finale l’Umbria ha giocato forse la sua gara più bella, contro la Lombardia. Un match spettacolare, deciso da un solo punto: 9-8. È lì che i ragazzi hanno dimostrato non solo tecnica e concentrazione, ma soprattutto maturità: perdere così fa male, ma significa anche essere all’altezza delle migliori.
Poi la riscossa e l’orgoglio: nelle partite successive i ragazzi hanno trovato energie e sorrisi, battendo con autorevolezza la Sicilia (9-0) e la Toscana (7-2). Successi che hanno regalato alla Bonfigli un 13esimo posto finale, davanti a Calabria, Sicilia, Valle d’Aosta e Toscana. Un piazzamento che migliora nettamente quello del 2022 (16esimo posto) e che conferma la crescita del baseball5 umbro.
Al di là dei risultati, resta l’esperienza: 4600 atleti, 44 federazioni, 119 ragazzi solo nel baseball5. Un villaggio sportivo che ha mescolato accenti, culture, amicizie. Dentro e fuori dal campo, i ragazzi umbri hanno vissuto giorni indimenticabili, tra partite combattute, nuove conoscenze e l’orgoglio di indossare i colori della propria regione.
«I ragazzi hanno dato tutto – le parole di soddisfazione di Ireneo Adamo e Marco La Rosa, professori che hanno accompagnato gli studenti – hanno migliorato il piazzamento e soprattutto hanno dimostrato attaccamento, entusiasmo e grande spirito di squadra. Questo vale più di qualsiasi risultato».
Ma forse il vero valore aggiunto di questa esperienza è stato un altro: l’amicizia.
«È stato bellissimo vedere i ragazzi umbri cenare con i loro avversari, o condividere la stanza con coetanei di altre regioni, in un clima di festa – proseguono i professori – In campo si lottava con tutte le energie, ma subito dopo ci si ritrovava a tavola insieme, a tifare altri sport, a conoscere nuovi compagni. A volte era così bello stare con gli altri che i cellulari rimanevano in tasca, senza il solito richiamo irresistibile: bastava ridere, parlare e sorridere. Perché a 14 anni non conta da dove vieni o che accento hai: l’unica cosa che importa davvero è divertirsi insieme».