“La Culla per la Vita non può essere trasformata in un campo di battaglia ideologica”
“Nella seduta del 26 maggio, il Consiglio Comunale di Perugia ha purtroppo respinto l’ordine del giorno presentato dai gruppi consiliari di Fratelli d’Italia e Margherita Scoccia sul ripristino della Culla per la Vita di Perugia e sull’avvio di una campagna informativa a tutela delle madri in difficoltà. Un atto concreto, privo di ideologia – si legge in una nota dei gruppi di minoranza – mirato semplicemente a riattivare un presidio salva-vita oggi in disuso e a promuovere la conoscenza di uno strumento che può rappresentare una speranza estrema per le donne sole e per i neonati abbandonati.
Con 20 voti contrari e solo 7 favorevoli, la maggioranza ha deciso di bocciare un atto di buonsenso, nonostante il riconoscimento generale della necessità di ripristinare la Culla per la Vita. La verità è che si è preferito seguire un percorso ideologico, respingendo un testo per il solo fatto che provenisse dalla minoranza, presentando poi un proprio ordine del giorno, simile nei contenuti pratici, ma appesantito da un impianto narrativo che tende a subordinare tutto alle questioni dell’autodeterminazione femminile e del diritto all’aborto, tralasciando l’urgenza e l’immediatezza del problema da noi sollevato.
Ciò che è ancor più grave – e che vogliamo evidenziare con forza – è che il secondo ordine del giorno, quello votato dalla maggioranza, è frutto del compromesso interno tra le componenti cattoliche moderate del centrosinistra, culturalmente marginalizzate, e le frange ideologicamente più rigide. Una sintesi forzata che non ha convinto neppure i proponenti: durante il dibattito, infatti, alcuni consiglieri di PD e AVS hanno abbandonato l’aula, segno evidente della spaccatura politica e culturale all’interno della coalizione di governo cittadino.
Questo episodio dimostra, ancora una volta, che quando la politica mette davanti le appartenenze e le bandiere, anche le proposte più concrete e condivisibili vengono sacrificate. Come opposizione, continueremo a batterci per una visione che metta al centro la tutela della vita, la dignità della persona e la necessità di garantire alle donne strumenti reali e accessibili di aiuto e protezione.
La Culla per la Vita non può essere trasformata in un campo di battaglia ideologica. Deve tornare ad essere ciò che è: un presidio di umanità, un rifugio per chi non ha altra scelta”.