A Perugia la tradizione fiera in onore di San Costanzo

1085
   

Si è aperta di prima mattina la tradizionale Fiera Grande di San Costanzo in Borgo XX Giugno, che da subito ha visto una affezionata frequenza di perugini, tra i 73 banchi di abbigliamento, accessori, articoli per la casa, artigianato artistico, enogastronomia tipica.

Intorno alle dieci, con l’esibizione della Filarmonica di Pila, si è tenuta l’inaugurazione ufficiale alla presenza del Sindaco Romizi e dell’Assessore all’Artigianato e Commercio Cristiana Casaioli, che ha ancora una volta voluto sottolineare l’attenzione alla qualità della fiera di quest’anno, primo esempio di riqualificazione dei mercati dopo l’approvazione del nuovo regolamento comunale sul commercio nelle aree pubbliche. “Spero che questa prima sperimentazione -ha concluso l’Assessore- si vada confermando di anno in anno, aggiungendo ogni volta sempre più eccellenze del nostro territorio.” A proposito di eccellenze, erano presenti alcuni produttori di Norcia, ai quali il Comune ha confermato lo spazio gratuito, con l’obiettivo di supportarne la ripresa economica.

Apprezzamento per l’attento lavoro degli uffici è stato espresso anche dal Sindaco Romizi che, nell’augurare a tutti i cittadini una buona festa di San Costanzo, ha richiamato al senso di appartenenza della comunità per poter affrontare con successo le sfide del futuro. “Invito tutti a trasmettere questo senso di attaccamento a San Costanzo anche ai più piccoli,  -ha concluso- affinché questa tradizione rimanga momento di condivisione della comunità perugina.”

Altro momento significativo della mattinata di festa è stato l’educational dell’Università dei Sapori che, nella Ex Borsa Merci di Via Mazzini, ha visto un folto pubblico interessato non solo a conoscere la storia del torcolo, ma a scoprirne anche novità e un nuovo approccio, più attento agli aspetti nutrizionali.

“In realtà -ha detto il maestro panificatore Andrea Pioppi- il torcolo che abbiamo realizzato per questa occasione è si innovativo, ma anche più rispondente alla storia e alla tradizione del dolce. Innanzitutto, per l’uso di farine integrali, visto che all’epoca in cui il torcolo è stato creato la farina raffinata non esisteva. Quindi, per l’utilizzo di metodologie di lavorazione, la lunga lievitazione, che ci hanno permesso di sviluppare naturalmente gli aromi della frutta, senza chimica. Anche l’uso dell’olio extravergine di oliva al posto dello strutto, oltre ad essere più salutare, ha un evidente richiamo al territorio e ad una delle sue maggiori eccellenze.”.

Sugli aspetti storici e simbolici del torcolo, sconosciuti ai più, è entrata l’antropologa alimentare Marilena Badolato, che dopo attenti e lunghi studi è arrivata alla conclusione che il dolce tipico di San Costanzo sia il “princeps”, ovvero il primo dolce a forma rotonda, dal quale poi sono derivati tutti gli altri dolci tondi della tradizione locale. “Ma il torcolo è stato anche il primo dolce che il popolo perugino ha voluto dedicare al suo primo vescovo, con un gesto d’affetto e di devozione nei suoi confronti che ancora oggi è molto sentito dalla comunità. Senza dimenticare -ha proseguito Badolato- che la forma rotonda richiama il dio Giano -divinità molto presente sul territorio, come testimoniano i nomi di alcune località che ad esso si rifanno- il dio di Gennaio, della speranza, dell’avvio del nuovo anno che lascia dietro di sé il vecchio. E’ anche per questo che la tradizione vuole che il Comune offra ai propri cittadini il torcolo in degustazione il 29 gennaio, in segno di augurio per il nuovo anno appena iniziato.”

Ma il torcolo è anche, come tradizione vuole, il dolce degli innamorati: “Gli ingredienti stessi ci parlano di amore e innamoramento: l’uvetta e i pinoli, ad esempio, erano gli ingredienti dei pani che i Romani stessi regalavano agli sposi come simbolo di fertilità e stanno a simboleggiare proprio l’aspetto sessuale e il potenziamento dell’innamoramento; l’anice, invece, oltre che per la sua funzione digestiva, è componente fondamentale perché profuma l’alito e “aiuta” l’approccio, il bacio. Infine, il cedro candito che arriva ben più tardi, intorno al 1400, ma che ha un significato importante, essendo il cedro considerato frutto sacro in molte religioni.”

Apprezzato notevolmente dai presenti il risultato di tanto studio, un torcolo profumato, più morbido e scioglievole, in grado di mantenersi per più giorni e dal sapore più delicato, che -come ha poi spiegato la nutrizionista Di Tommaso- è anche attento alla linea e alla salute.

Torcolo di San Costanzo più innovativo o più tradizionale, bontà e qualità comunque restano immutate e lo ha dimostrato l’apprezzamento del pubblico che ha partecipato alla degustazione che l’amministrazione ha offerto in Corso Vannucci, grazie ai venti Fornai di San Costanzo -Co.Fo.Pa, Dolce Perugia, Faffa dal 1851 il Fornaio, Forno Gabrielli Marilena e Forno Gabrielli Morena, GMF Emisfero, Industria Dolciaria Fiorucci, Industria Dolciaria Piselli Junior, L’arte del Pane di Duranti Santino, Pasticceria Sonia, Lupi Alessandro, Nuova Pasticceria Ambrosiana, Panetteria Alunni Gianfranco e figli, Panetteria Pasticceria Antica Perugia, Panetteria Pasticceria Cerquiglini, Panetteria Pasticceria Gionangeli Adelio, Panetteria Pasticceria Lucaroni, Pasticceria Elisa, Pasticceria Etrusca e Pasticceria Menchetti- in collaborazione con Cna, Confartigianato, Confcommercio, Associazione Italiana Sommelier e Università dei Sapori di Perugia, che come ogni anno ha visto molti -perugini e non solo- affollarsi tra gli stand dei produttori.

Ancora nel pomeriggio, un ricco programma di appuntamenti organizzati dall’associazione Borgo Bello, che vedono, a partire dalla prima mattina di oggi, mostre, animazioni per bambini, concerti e, naturalmente, degustazioni di torcolo per tutti.

Quindi, stasera, alle ore 18,00, a chiudere le celebrazioni, la solenne messa nella Cattedrale di San Lorenzo, celebrata da S.E. il Cardinale Gualtiero Bassetti, alla presenza dei vescovi umbri, delle autorità e dei parroci della diocesi.