Baratto amministrativo: Todi nella rete delle Amministrazioni condivise

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Su proposta dell’Assessore Catia Massetti, la Giunta comunale di Todi ha preadottato, per proporlo all’approvazione del Consiglio comunale, il regolamento per la gestione e la rigenerazione dei “beni comuni”. Si tratta di un regolamento che dà attuazione a due principi costituzionali: quello della partecipazione, per cui i cittadini hanno diritto di prendere parte effettivamente all’organizzazione economica, politica e sociale del Paese, e quello della sussidiarietà, secondo il quale la Repubblica favorisce l’autonoma iniziativa dei cittadini per lo svolgimento di attività di interesse generale. Il regolamento propone un cambiamento sostanziale nelle modalità di regolazione dei rapporti tra cittadini ed Amministrazione comunale, modifica l’approccio nella gestione dei “beni comuni” adottando un metodo partecipativo e avvia un processo decisionale inclusivo riconoscendo ruolo e funzione alle diverse forme di cittadinanza attiva, anche sollecitandone la costituzione. “Amministrare in un’ottica di sussidiarietà – sottolinea l’Assessora Catia Massetti – significa favorire l’incontro produttivo tra una pluralità di soggetti sociali che esprimono competenze, interessi, disponibilità ad agire per il benessere della collettività. Significa che dove è sufficiente l’iniziativa del privato, singolo o associato, per raggiungere una finalità pubblica, cioè un obiettivo di carattere generale e di interesse per la comunità, l’intervento pubblico avviene in un’ottica di reciproca condivisione di responsabilità. In quest’ottica – continua Catia Massetti – il regolamento fornisce lo strumento che consente di coinvolgere appieno i cittadini attivi per orientare e attuare le scelte in tutti gli ambiti delle funzioni pubbliche, dal sociale alla gestione del territorio, dalla cultura alla promozione del territorio, dalla scuola alle pari opportunità ecc. in un’accezione di bene comune che è ampia, sia materiale che immateriale”. Lo strumento è il “Patto di Collaborazione”, un atto che sancisce le reciproche responsabilità per il cittadino o l’associazione e l’Amministrazione comunale per la realizzazione, ad esempio, di una piccola opera pubblica o di un intervento sociale o di un’iniziativa culturale o per la gestione di un’area verde o altro ancora. Il patto prevede inoltre le forme di sostegno della cittadinanza attiva e dell’amministrazione condivisa. Possono essere agevolazioni ed esenzioni di canoni e tributi comunali, gratuità nell’accesso agli spazi comunali, fornitura di materiali di consumo e dispositivi di protezione, affiancamento nella progettazione, rimborso di costi sostenuti, forme di riconoscimento delle azioni realizzate. Tali forme di collaborazione, previste nel decreto “Sblocca Italia”, vengono definite come “baratto amministrativo”, un modo per sottolineare il carattere della reciprocità dell’impegno che assumono cittadini e amministrazione. E’ un nuovo modo di regolare i rapporti tra i membri della comunità cittadina che permetterà di formalizzare la collaborazione attiva già avviata in altre forme, per esempio nella gestione delle aree verdi cittadine, oppure nella organizzazione di attività sociali di raccolta fondi o nella realizzazione di iniziative culturali e promozionali, nell’attività di manutenzione di spazi pubblici, come parchi o scuole. “Avvieremo da subito – continua Catia Massetti – un’ampia fase partecipativa dei contenuti di questo regolamento. Entro la fine del mese convocheremo un incontro con tutte le associazioni, comitati, pro loco e soggetti del terzo settore attivi in città. In fase di approvazione in Consiglio Comunale proporremo anche di aderire alla Rete delle Amministrazioni Condivise che, per iniziativa di ANCI, si sta costituendo in Umbria”.

SCHEDA: “BARATTO AMMINISTRATIVO”

Il “baratto amministrativo” è una opportunità concessa di recente agli Enti locali dal Governo. La legge di riferimento è la 164 del 2014. L’articolo 24 prevede “misure di agevolazione della partecipazione delle comunità locali in materia di tutela e valorizzazione del territorio”. Nel decreto “Sblocca Italia” si dice che “i Comuni possono definire con apposita delibera i criteri e le condizioni per la realizzazione di interventi su progetti presentati da cittadini singoli o associati, purché individuati in relazione al territorio da riqualificare. Gli interventi possono riguardare la pulizia, la manutenzione, l’abbellimento di aree verdi, piazze, strade ovvero interventi di decoro urbano, di recupero e riuso, con finalità di interesse generale, di aree e beni immobili inutilizzati, e in genere la valorizzazione di una limitata zona del territorio urbano o extraurbano”.