Audizione in Terza Commissione dei rappresentanti sindacali del comparto sanità

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 Confermate le criticità della sanità umbra

   

Si è svolta oggi, in Terza commissione, l’audizione delle rappresentanze sindacali del comparto sanità richiesta dai capigruppo del Pd, Tommaso Bori, e della Lega, Stefano Pastorelli, dopo l’incontro avvenuto lo scorso 28 settembre a seguito della manifestazione in Piazza Italia nell’ambito della vertenza sulla sanità umbra. I rappresentanti sindacali di Anao, Cimo, Nursind, Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Usai, Finge, Smi, sono tornati a chiedere un tavolo di confronto permanente con la Regione sulle problematiche che affliggono la sanità umbra, a cominciare dalla carenza di personale in tutti i settori. Chiedono che sia reso noto il nuovo Piano sociosanitario per vedere come si vuole riorganizzare la sanità umbra, cosa dovranno fare i vari ospedali per tornare attrattivi e ai livelli di eccellenza che in molti casi erano stati raggiunti, prima che l’epidemia bloccasse tutto. Fra le maggiori criticità: la carenza di personale, che comporta stress per chi lavora sotto organico nelle strutture e calo di efficacia nella risposta data ai cittadini attraverso prestazioni e servizi, elementi che spiegano la migrazione di molte persone verso le strutture sanitarie delle regioni limitrofe. Le assunzioni sarebbero troppo poche rispetto a quanto previsto e a quello che viene annunciato da notizie di stampa. Mancherebbero, rispetto alle dotazioni organiche, oltre 300 medici specialisti ambulatoriali e in 60 casi si tratterebbe di primari non designati. Anche mancata proroga per il personale a tempo determinato assunto per l’emergenza Covid, per cui si chiede la ricontrattualizzazione. Non è stato sostituito il personale no vax che è stato sospeso. Sulla questione liste d’attesa, no alla colpevolizzazione di specialisti o medici che prescriverebbero troppe visite, inefficace la soluzione scelta di ridurre il tempo che il medico dedica al paziente per diminuire i ritardi, servono invece maggiori investimenti per ampliare l’offerta e un progetto che sia condiviso. Ribaditi i problemi della medicina del territorio, che si ripercuotono sull’affollamento negli ospedali i quali, secondo i rappresentanti sindacali dei medici, non riescono a fare dimissioni sul territorio perché mancano medici e infermieri per cure domiciliari, servizio palliativo a domicilio, e non si riesce a garantire accessi tempestivi agli hospice. Sul rapporto con l’Università è stato detto che il problema non è il numero chiuso ma l’accesso alle scuole di specializzazione: mancano gli specialisti e non c’è l’opzione borse di studio, che dovrebbero essere ricomprese. Occorre aumentare la programmazione universitaria e migliorare i percorsi di formazione per colmare le lacune che ci sono. Altro tema cruciale quello della Prevenzione, per la quale il Piano sanitario nazionale prevede almeno il 5 per cento delle risorse, mentre nel piano di prevenzione preadottato dalla Giunta, è stato detto, non ci sono risorse certe su questo ambito delicatissimo in un momento di pandemia, in cui si dovrà convivere con forme virali che si rafforzano nella circolarità di spostamenti di animali, merci e persone. Processi i cui controlli sono affidati per lo più a operatori con contratti precari. Al termine dell’audizione, la presidente di commissione, Eleonora Pace ha assicurato i presenti che sarà inoltrata alla Giunta la richiesta di un tavolo permanente alla presenza di assessore e dirigenti sanitari e che ci sarà una condivisione del documento fondamentale, il nuovo Piano sociosanitario regionale.

“L’Audizione dei rappresentanti dell’Intersindacale medica dell’Umbria, che si è tenuta oggi in Terza commissione consiliare, a cui né l’assessore Coletto né il direttore Braganti hanno partecipato, ha confermato drammaticamente tutte le criticità che gli operatori, il Partito democratico e le altre forze di minoranza, hanno sollevato in questi lunghi mesi di pandemia”.

Lo affermano, in una nota diffusa oggi pomeriggio, i consiglieri regionali del Partito democratico (Simona Meloni, Michele Bettarelli, Tommaso Bori, Fabio Paparelli, Donatella Porzi).

“Quello che è emerso dalla testimonianza diretta di chi opera ogni giorno all’interno della sanità umbra – si legge nella nota – è un quadro oltremodo preoccupante, che rischia di peggiorare ulteriormente a causa delle mancate risposte di una Giunta regionale incapace di intervenire e trovare soluzioni a problemi che impattano fortemente sulla salute e sulla vita dei cittadini. In particolare, i mancati impegni sul tema delle assunzioni rispetto a quelli sottoscritti per l’anno 2021 (ovvero 1550 assunzioni di cui ad oggi solo 40 sono state effettuate) si sommano alla mancata riapertura di attività ospedaliere e ambulatoriali con conseguente allungamento dei tempi d’attesa e il conseguente esodo verso la sanità privata e i viaggi della speranza. I cittadini sono ormai consapevoli che questa Giunta Regionale, così facendo, sta mettendo una serie ipoteca sul futuro di un sistema sanitario che per anni è stato considerato tra i migliori del Paese. Oggi ogni territorio umbro – proseguono – sconta disservizi e ritardi inaccettabili ma la Regione non ha mai dimostrato la volontà di volerli sanare veramente, ma, anzi, ha di fatto lasciato soli gli operatori sanitari a combattere in prima linea, senza armi adeguate e proporzionate alla straordinarietà dei tempi. Alla mancanza di programmazione delle risorse e degli interventi si è sommata anche la totale assenza di chiarezza e di confronto circa le azioni da mettere in campo per potenziare le aree critiche ospedaliere e l’assistenza territoriale, che sono il vero fulcro di un sistema moderno ed efficiente. Questo atteggiamento irresponsabile rischia perfino di mettere a rischio anche la nostra capacità di intercettare risorse adeguate dal PNRR per realizzare davvero il rafforzamento tanto auspicato dai cittadini del nostro sistema pubblico di cura e assistenza. Riteniamo pertanto urgente – concludono – che la richiesta di un tavolo di confronto permanente con la Regione, venuta dalle forze sindacali, venga al più presto accolta e sia il luogo in cui individuare le soluzioni adeguate alle problematiche che affliggono la sanità umbra”