Assemblea Legislativa: approvata mozione su disabilità

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Assemblea Legislativa: approvata mozione su disabilità. 13 i voti favorevoli

   

L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha approvato, con 13 voti favorevoli (Lega, FDI, FI, Tesei per l’Umbria e Bianconi-Misto) e un astenuto (Fora-Patto civico) la mozione presentata dai consiglieri Marco Squarta e Eleonora Pace (FDI) riguardante “Ampliamento dell’offerta di prestazioni e servizi che, sulla scorta di un progetto personalizzato, basato sulla libertà di scelta, rafforzi il sistema di protezione sociale e di cura delle persone con disabilità e/o non autosufficienti e ne permetta la permanenza nel proprio domicilio”. Per la minoranza, il consigliere De Luca (M5s) ha presentato alcuni emendamenti che non sono stati presi in considerazione, sulla base dell’articolo 95 del Regolamento interno, perché senza il consenso dei proponenti. Per questa ragione il Partito democratico ha rinunciato a presentare emendamenti e non ha partecipato al voto, come anche il M5S. Con l’atto, illustrato in Aula dal presidente Squarta, si impegna la Giunta a potenziare gli interventi di welfare regionale che rafforzino la presa in carico, il progetto di vita e la tutela di tutte le persone disabili e/o non autosufficienti, rispettando i principi di universalità dell’accesso alle cure, di autodeterminazione, di non discriminazione, di pari opportunità, di libera scelta tra forme di assistenza diretta e indiretta; ad incrementare le risorse economiche e i servizi nonché ad orientarli favorendo il sostegno domiciliare sia di natura socio-sanitaria che sociale alle persone disabili e/o non autosufficienti, tenendo conto delle necessità, delle aspirazioni e dei desideri di ognuno senza discriminazioni di età e patologie e fornendo adeguati supporti anche ai caregiver familiari, ed eliminando disparità di trattamento tra chi percepisce contributi e chi non ne ha mai percepiti; a predisporre compatibilmente con le risorse del bilancio, in collaborazione con i servizi sociali e socio-sanitari, un progetto personalizzato e relativo budget di salute per tutte le persone disabili e/o non autosufficienti, superando la distinzione tra disabilità grave e gravissima e a garantire i relativi interventi per una puntuale realizzazione ed attuazione del progetto; infine a rimuovere gli ostacoli di ordine anche burocratico che impediscono un equo accesso a servizi e misure di sostegno, snellendo procedure di accesso e di rendicontazione, spesso vessatorie nei confronti della persona disabile, anche dotandosi di un’anagrafe di servizi e prestazioni attive.

INTERVENTI

Vincenzo Bianconi (gruppo Misto):

“Bene che la disabilità rimanga al centro dell’attenzione di questa Assemblea. Avevo presentato un mio atto sullo stesso tema, riprendendo il lavoro di anni svolto già dalla precedente Commissione Sanità e Sociale (quella presieduta da Attilio Solinas) e con il supporto di numerosi contributi provenienti dal mondo della disabilità, ma quella ipotesi non si è concretizzata. Ad ogni modo il fatto che oggi si voti su questo tema è un bene per tante persone quindi, dimostrando coerenza, voterò a favore perché condivido gli interventi previsti, l’incremento delle risorse e dei servizi, dei progetti personalizzati. Il mio voto favorevole si basa quindi sui contenuti dell’atto, come dovremmo fare sempre tutti”.

Thomas De Luca (M5S) ha presentato alcuni emendamenti che contenevano ulteriori aspetti per completare l’azione politica sul tema della disabilità ma, come detto, non sono stati accolti sulla base dell’articolo 95 del Regolamento. Riguardavano la definizione di una “chiara strategia” per l’universalità degli accessi alle prestazioni e per la soddisfazione dei progetti di vita personalizzati delle persone disabili; la definizione di una strategia di potenziamento del sistema di welfare, con risorse adeguate; il superamento dei sistemi informatici in uso, Siso e Atlante; l’adeguamento alla convenzione Onu, tra le altre cose abolendo la distinzione tra disabilità grave e gravissima; avviare una sperimentazione della durata di un anno al fine di garantire una certa flessibilità di interventi e prestazioni affinché siano quanto più possibile aderenti ai progetti personalizzati e al carattere di universalità delle prestazioni stesse.

Andrea Fora (Patto civico):

“Sono diverse sedute che, a fasi alterne e da parti politiche diverse, si fa una discussione che rischia di essere poco legata ai contenuti e a far prevalere uno schieramento rispetto ad altri, infatti contenuti simili vengono riproposti da altra parte politica. Il punto centrale è che ci concentriamo molto sulle prestazioni e sulle risorse e meno alla dimensione della progettazione. Per far crescere un sistema pubblico che sia attento ai percorsi individuali serve che si recuperi una dimensione progettuale, senza cui non si troverà un’articolazione completa. L’atto politico va accompagnato dalla volontà di rivedere i forti limiti dei servizi attuali, la debolezza di presidio politico nel welfare in Umbria e nella Giunta. Infine, manca riflessione sulla integrazione sociosanitaria: si va sempre sul sanitario ma il carattere preventivo degli interventi sul sociale è imprescindibile. Se vogliamo evolvere il nostro sistema, affinché privilegi il progetto personale della persona, non possiamo fermarci sempre a una vittoria d’Aula ma senza una reale revisione organizzativa. Serve molto di più di un atto di indirizzo, una progettazione concreta. E una maggiore condivisione con la rete dei servizi, costruire con le persone”.

Fabio Paparelli (Pd):

“Gli emendamenti non sono stati accettati e nell’atto si dice ‘compatibilmente con le risorse di bilancio’, il che equivale ad aria fritta. Non parteciperò al voto e vedremo poi sul Bilancio se ci saranno le risorse necessarie. Noi presenteremo un emendamento e lì si vedrà”.